il Giornale, 8 marzo 2019
La fisica diventa arte supersonica
A vederle, le immagini, sembrano dei quadri dell’Optical Art oppure minimalisti. Magnifiche, sembrano dei Frank Stella, dei Mondrian, linee colorate che si spezzano, strisce di colore che si piegano ad angolo, starebbero bene nel vostro salotto. Ma dietro non c’è nessun artista.
Piuttosto sono immagini elaborate dalla NASA e ci hanno messo una decina di anni per riuscire a ottenerle. È arte supersonica senza il botto. Cosa significa senza il botto? Senza il boom supersonico, il deflagrante rumore creato da un aereo quando supera la barriera del suono. La NASA ha elaborato una tecnologia in grado di studiare questa rottura, e di trasformarla in foto che sembrano opere d’arte. Ma a cosa servono queste immagini? A comprendere come funzionano le onde d’urto, cosa non banale. La velocità del suono è di circa 1.200 chilometri orari, superata la quale si produce un vero e proprio fragore, la rottura, appunto, del muro del suono. Fino a oggi le onde d’urto sono sempre state studiate su modelli, grazie a questa nuova tecnologia è possibile studiarle dal vero. Detta così sembra una cosa inutile, invece col cavolo. Per esempio, grazie a questi studi, potrebbe essere possibile immaginare dei viaggi supersonici quotidiani, come se prendessimo un autobus, senza boom supersonico. Ve lo ricordate il Concorde? Lo prendevano prevalentemente i ricchi, poi fu abolito perché costava troppo e ci furono degli incidenti. Però era una figata. Quindi andrete in aeroporto, prenderete un aereo qualsiasi, e viaggiate oltre la velocità del suono. Meraviglioso. Certo che, se un giorno fosse possibile, come oggi ci sono i No Tav, un domani ci sarebbero i No Sonic, e ci romperebbero le palle per decine di anni.