Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  marzo 07 Giovedì calendario

Lo spray anti depressione

Le persone gravemente depresse e con tendenze al suicidio hanno un nuovo spiraglio di salvezza che si chiama “Spravato”. Si tratta di uno spray nasale a base di esketamina, un derivato del noto anestetico chetamina, che appena due giorni fa ha ricevuto negli Usa, dove il farmaco è stato sperimentato, l’approvazione della Food and Drug Administration (FDA), l’equivalente della nostra Aifa e dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, alla quale è già stata inoltrata una richiesa per la commercializzazione del prodotto anche in Europa. Severissime le regole per poterlo utilizzare. Lo spray, infatti, non si potrà portare a casa ed essere assunto autonomamente. Affinché l’uso del farmaco sia corretto, il protocollo ne prevede l’utilizzo soltanto in uno studio medico dove il paziente, poi, dovrà rimanere in osservazione per due ore anche per via degli effetti collaterali che il farmaco potrebbe provocare in chi lo assume. Sintomi che comprendono anche allucinazioni e disturbi mentali. «Gli effetti indesiderati più comuni riscontrati nei pazienti trattati con Spravato negli studi clinici sono stati dissociazione, vertigini, nausea, sedazione, vertigini, diminuzione della sensibilità o sensibilità (ipoestesia), ansia, letargia, aumento della pressione sanguigna, vomito e sensazione di ubriachezza», si legge nella nota stampa della FDA.La cura prevede due inalazioni a settimana per un mese, da affiancare alla normale terapia a base di farmaci tradizionali che il paziente già segue per combattere questa malattia che nel mondo, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), colpisce 322 milioni di persone, il 4,4% della popolazione totale e negli ultimi dieci anni è aumentata del 20%. Quel che cambia con questo nuovo farmaco sono i tempi: lo spray agisce fin da subito e scaccia via pensieri cattivi che spesso inducono i pazienti a farla finita. La dimostrazione è contenuta nei test eseguiti negli Stati Uniti e che hanno coinvolto una sessantina di pazienti a rischio imminente di suicidio. «L’efficacia di Spravato è stata valutata in tre studi clinici a breve termine (quattro settimane) e uno studio di mantenimento dell’effetto a lungo termine», ha scritto la FDA. Alla tradizionale terapia antidepressiva, ad alcuni è stata affiancata quella con lo Spravato, ad altri quella con un placebo, ovvero una sostanza innocua. Ebbene, dopo un mese, le condizioni dei pazienti trattati con l’esketamina sono assai migliorate rispetto a quelle degli altri pazienti seppur di poco. Dei pazienti migliorati, soltanto un quarto ha poi dovuto fare i conti con una ricaduta rispetto alla metà di quelli “trattati” con placebo. la decisione Non un successone, ma un successo che ha spinto la FDA (Food and Drug Adminstration) ad approvare la commercializzazione del farmaco nonostante ad oggi non sia ancora chiaro in che modo l’esketamina agisca nel corpo. Ma quanto costa allontanarsi dalla depressione? Tanto. Il trattamento che dura un mese e che prevede due inalazioni a settimana costa 3.500 dollari. Un affare per la Janssen Research and Development i cui ricercatori hanno portato avanti la sperimentazione insieme alla Yale School of Medicine. Del resto, come scrive ilpost.it, è di 12 miliardi di dollari il valore del mercato degli antidepressivi che includono farmaci generici che non hanno costi elevati sia per i sistemi sanitari sia per gli stessi pazienti. Perché il farmaco possa essere commercializzato anche in Europa bisognerà attendere l’esito della valutazione dell’Ema. Nei Paesi Ue, in base all’ultima statistica Eusostat che risale al 2014, è la Finlandia il paese con più depressi cronici (14,4% della popolazione), la Romania il più felice (1,5%). In Italia, invece, di “male oscuro” è affetto il 5,5% degli abitanti. Non tutti, per fortuna, con tendenze suicide.