Il Sole 24 Ore, 7 marzo 2019
Carlos Ghosn in libertà da sorvegliato speciale
Dopo 108 giorni passati in una cella non riscaldata di 7 mq, Carlos Ghosn è tornato in libertà, dopo aver pagato una cauzione di un miliardo di yen, e potrà organizzare meglio la propria difesa. L’ex numero uno di Nissan e di Renault – accusato di una serie di reati di carattere finanziario legate alla sua attività di massimo dirigente della società automobilistica giapponese – ha lasciato il centro di detenzione a Tokyo in tenuta blu da fatica, con il volto seminascosto da mascherina e occhiali, circondato da numerosi agenti. Non sarà propriamente agli arresti domiciliari – in quanto in teoria potrà allontanarsi dalla residenza nel centro della capitale per non più di tre giorni – ma per altri aspetti le condizioni sono anche peggiori: a parte il divieto di lasciare il Giappone, sistemi di videosorveglianza sono stati installati agli ingressi dell’abitazione. C’è inoltre il divieto di contatti con chiunque sia in qualche modo collegato al’inchiesta (compreso il coimputato Greg Kelly. Spiccano infine le rigide restrizioni all’utilizzo di Internet, messaggistica e telefono. Ghosn potrà utilizzare il computer solo nell’ufficio del suo avvocato nei giorni feriali, tra le 9 e le 17. Secondo alcuni osservatori, nella decisione del tribunale di accogliere la richiesta di scarcerazione e di respingere il ricorso della procura potrebbe aver pesato l’impatto negativo sull’opinione pubblica internazionale di termini e condizioni della sua detenzione in attesa dell’avvio del processo (peraltro normali in Giappone).