ItaliaOggi, 7 marzo 2019
Turisti internazionali: boom dai 25 milioni del 1950 a un miliardo e 400 milioni di oggi
Ieri ha aperto a Berlino l’Itb, la più grande fiera del turismo al mondo (fino a domenica). Un’industria che cresce di anno in anno, ma il successo incontrollato rischia di rovinare le località più amate, spiagge e centri storici. Nei giorni scorsi, la Süddeutsche Zeitung ha pubblicato con grande risalto in prima pagina la notizia che Venezia vuole regolare l’accesso, come una città museo. Majorca rischia di soffocare, come New York. E a Berlino i cittadini cominciano a ribellarsi contro i turisti, troppi e troppo invadenti. Eppure la situazione nella metropoli è ben diversa rispetto alla Laguna. Berlino è una capitale povera, e per molti abitanti i visitatori sono l’unica fonte di reddito. Un turismo non d’élite per pensioni economiche, ristoranti senza pretese, chioschi di würstel e di pizza al taglio. Ma si vogliono vietare i B&B, e i verdi chiedono al governo di regolare i voli charter che inquinano l’atmosfera. Perché si deve volare a Cuba fuori stagione per bere un daiquiri sulla spiaggia a dicembre?Naturalmente all’Internationale Torismousbörse non sono d’accordo con il moralismo ecologico. Non esistono turisti cattivi, si pensa al fatturato. L’ anno scorso sono stati presenti 180 paesi (chi manca ancora?), oltre mille grandi operatori, 10 mila espositori, 110 mila addetti ai lavori e 160 mila normali visitatori per un fatturato di sette miliardi. Quest’anno andrà meglio, e le date per le prossime edizioni sono fissate fino al 6 marzo del 2030. L’anno scorso i viaggiatori su scala internazionale sono stati un miliardo e 400 milioni, mai così tanti, per un fatturato di 1.340 miliardi di dollari, nel 1950 i turisti erano un’élite, appena 25 milioni. Fra dieci anni si sfioreranno i 2 miliardi, quasi un quarto della popolazione mondiale prevista per quella data.
Cominciamo per patriottismo dall’ Italia. Si scoprono nuove mete, soprattutto al Sud, grazie ai voli low cost e alle navi da crociera (settore in pieno sviluppo). Ma il primo amore non conosce crisi: la Toscana, anzi la Toskana, rimane sempre in testa. I tedeschi detengono il record dei viaggi all’estero (anzi detenevano perché sono stati superati dai cinesi, 150 milioni di turisti all’estero, 5,5 miliardi in casa). I connazionali di Frau Merkel scelgono località vicine e lontane, viaggi tranquilli o avventurosi, tuttavia anche a causa delle crisi internazionali, e il terrorismo, scoprono le vacanze a casa. La Germania diventa una meta per i visitatori stranieri, e riserba più d’una sorpresa al di là delle località più conosciute, da Berlino alla Baviera amata dagli italiani. Intanto, nonostante i nostri pregiudizi, si mangia bene: 309 sono i ristoranti che hanno conquistato almeno una stella Michelin. L’anno scorso i pernottamenti sono stati oltre 477 milioni, in Italia 426 milioni. «Abbiamo bisogno di un ministro per il turismo», chiede Michael Frenzel, presidente della federazione federale per l’economia turistica, «il governo ci trascura». Almeno tre milioni lavorano nel settore.
«Unmut über Touristen ist verlogen und arrogant», intitola Die Welt, il malcontento per i turisti è falso e arrogante. I turisti sono sempre gli altri, noi siamo viaggiatori rispettabili. Invece di limitare i viaggi, o vietare l’accesso alle città alle comitive, si possono trovare altri rimedi: perché limitare le offerte speciali a poche settimane, o tenere aperti i musei sette giorni su sette anche alla sera? Reisen ist ein Menschrechte, viaggiare è un diritto degli esseri umani, ricorda il quotidiano, nel trentesimo anniversario della caduta del Muro. Gli europei dell’Est non potevano andare in vacanza da noi, sulle spiagge del Mediterraneo, ed ora li vogliamo escludere perché non si possono permettere un albergo di lusso?