ItaliaOggi, 7 marzo 2019
OneWeb lancia 600 satelliti
È partito il progetto OneWeb che prevede il lancio in orbita bassa (a mille chilometri di altitudine) di circa 600 satelliti, complessivamente. Una costellazione che dovrà garantire la copertura Internet ad alta velocità su tutto il Pianeta. È un passo importante per potenziare l’infrastruttura degli operatori di telecomunicazioni e costituisce un cambio di scala e di paradigma nel mondo spaziale. Inoltre, fa nascere grandi timori sulla gestione dei detriti spaziali su queste orbite basse già molto utilizzate dai satelliti per l’osservazione della Terra, siano essi civili o militari, secondo quanto ha riportato Le Figaro.I primi sei satelliti della costellazione OneWeb sono stati lanciati nello spazio a bordo del razzo russo Soyuz, partito qualche giorno fa dal Centro spaziale europeo di Kourou, nella Guyana francese. Arianespace, azienda specializzata nel trasporto spaziale commerciale, è stata incaricata di lanciare in orbita gli apparecchi, alimentati a pannelli solari. Ogni satellite pesa circa 150 chili e costa un milione di dollari (883 mln di euro). Il razzo Soyuz può trasportarne dieci alla volta, e il contratto stipulato con Arianespace prevede 21 lanci con il razzo russo che è commercializzato proprio da Ariane.
Per comprendere la portata della costellazione di 600 satelliti, a regime, di OneWeb (un terzo di quelli inizialmente previsti perché le apparecchiature si sono dimostrate più performanti rispetto alle previsioni) basta fare qualche paragone. La più grande costellazione in servizio oggi è il sistema di telefonia satellitare Iridium che conta 66 satelliti attivi sul totale di 90, secondo quanto ha riportato Le Figaro. Il più conosciuto, il sistema di posizionamento americano Gps è formato da 31 satelliti attivi attualmente su orbite più distanti. Complessivamente ne sono stati lanciati 73 dall’avvio del programma nel 1978, secondo quanto ha riportato Le Figaro. La società Planet, specializzata nell’osservazione della Terra ha già schierato più di 300 satelliti, dei quali un po’ meno della metà sono ancora attivi: sono più piccoli e circolano su orbite più basse, a meno di 600 chilometri di altitudine dove non resistono più di qualche anno. L’attrito dell’atmosfera li fa ben presto ripiombare sulla terra dove si disintegrano completamente.
Nel settore emergente delle mega costellazioni i principali concorrenti di OneWeb sono StarLink e SpaceX, la società americana di Elon Musk che ha ottenuto da poco l’autorizzazione, da parte della Commissione federale delle comunicazioni (Fcc), a lanciare 7.500 apparecchi in orbita molto bassa, a 350 chilometri soltanto. Inoltre, Space X ha già il permesso di piazzare all’incirca 4.500 satelliti a 1.200 chilometri di altitudine, circa, cosa che costituisce una minaccia più grande, secondo quanto ha riportato Le Figaro.
Dunque, il futuro di OneWeb si annuncia cruciale per il settore. Se si dimostrerà un successo aprirà la strada alla realizzazione di altri progetti di costellazioni di satelliti che si moltiplicheranno, secondo quanto ha dichiarato a Le Figaro, Christophe Bonnal, dell’Agenzia spaziale francese, come il progetto Leo Vantage, dell’operatore Telesat, che conterà 300 satelliti di circa una tonnellata su orbite simili. Solo un prototipo è funzione, per il momento, dall’anno scorso. Un rapporto di Euroconsult, ripreso da Le Figaro, stima che all’incirca 3.300 satelliti, di oltre 50 chili ciascuno, potranno essere lanciati entro il 2027. Per fare un confronto, dal 1957, dalla missione Sputnick, sono stati lanciati in orbita al’incirca 8.300 satelliti, e di questi soltanto 1.800 sono tutto attivi.