Corriere della Sera, 6 marzo 2019
E i riccioli dell’imperatore abissino tornano in Etiopia
I riccioli dell’imperatore torneranno in patria. Un museo britannico ha acconsentito a restituire all’Etiopia due ciocche della capigliatura di Tewodros II, il sovrano sconfitto in battaglia nel 1868 che preferì uccidersi piuttosto che cadere nelle mani del nemico europeo. I capelli sono stati finora custoditi nel Museo nazionale dell’esercito e adesso verranno seppelliti accanto al corpo dell’imperatore, nel monastero della Santa Trinità che si trova nel nord dell’Etiopia.
La nazione africana da tempo reclama la restituzione di centinaia di opere d’arte e manufatti che vennero sottratti dagli inglesi nell’Ottocento. E ora il museo dell’esercito ha riconosciuto le «sensibilità culturali» che circondano i capelli dell’imperatore. Il gesto è stato salutato dagli etiopi come «l’alba di un nuovo livello di comprensione comune della nostra storia complessa». In altre parole, sperano di veder tornare tutto il «tesoro di Magdala», ossia il bottino razziato dagli inglesi dopo la battaglia omonima che vide la disfatta degli africani.
Primo passo
Addis Abeba spera di rivedere tutto il «tesoro di Magdala» razziato nella celebre battaglia
Si tratta di oggetti quali una corona d’oro e un calice, custoditi al Victoria and Albert museum, ma anche centinaia di manoscritti religiosi sparsi tra decine di biblioteche, così come del tamburo d’argento di Tewodros, tuttora nelle mani delle forze armate britanniche. L’anno scorso il direttore del Victoria and Albert museem, Tristram Hunt, aveva ventilato la possibilità di restituire alcuni di quegli oggetti sulla base di un prestito al lungo termine. Ma la questione di cosa fare dei beni razziati dagli eserciti coloniali europei resta aperta: c’è chi sostiene che i musei occidentali sono in grado di custodirli meglio e di esporli a un pubblico più vasto che se fossero riportati in qualche sperduta località d’origine. Ma è evidente che si tratta di un problema più ampio, che coinvolge l’atteggiamento complessivo verso il passato coloniale.
Quanto a Tewodros II, oggi è riverito dagli etiopi, ma all’epoca fu sovrano crudelissimo: durante il suo regno soffocò nel sangue diverse ribellioni e una volta fece uccidere 7 mila prigionieri in una singola esecuzione di massa. Dopo di che prese in ostaggio tutti gli europei e fece imprigionare gli emissari britannici: Londra a quel punto inviò una spedizione punitiva al comando di Sir Robert Napier, che marciò per 600 chilometri con 44 elefanti fino a raggiungere Magdala, dove affrontò e sconfisse gli africani. Tewodros, dopo aver fatto gettare da una rupe 300 etiopi cui erano stati tagliati mani e piedi, si sparò alla testa con la stessa pistola che gli era stata regalata dalla regina Vittoria.