Corriere della Sera, 5 marzo 2019
La metamorfosi di Bezos
Jeff Bezos che lascia MacKenzie, sua moglie da un quarto di secolo, e ufficializza la relazione con Lauren Sanchez (scivolando, poi, sul mezzo scandalo del selfie dei suoi genitali), non è solo la storia di un uomo di successo che sbanda per una donna giovane e sensuale: il fondatore di Amazon vive da anni una sorta di metamorfosi che lo ha trasformato su vari fronti. Prima il fisico: da omino gracile e ingobbito con un’espressione dimessa sul volto a simil Bruce Willis superpalestrato.
Bionic Bezos, come lo ribattezzò la stampa quando, nel 2017, si presentò a una conferenza estiva a Sun Valley con la faccia truce e a braccia nude, ostentando bicipiti enormi.
Negli anni, poi, è cambiato anche l’universo delle sue fantasie: dalla passione per l’astronomia al desiderio di diventare astronauta sui missili e le navette di Blue Origin, la sua impresa spaziale. E poi, spostandosi da un angolo all’altro di Los Angeles, il passaggio dall’era delle frequenti visite a Disneyland dove amava andare a fantasticare anche da adulto, all’insediamento ad Hollywood come produttore cinematografico (con Amazon) e come organizzatore di feste sfarzose (in proprio).
Aprendo le porte della sua villa al mondo dello spettacolo e del pettegolezzo e ufficializzando la relazione con Lauren, moglie di Patrick Whitesell, uno dei personaggi più influenti di Hollywood con forti legami con la stampa tabloid, Bezos ha finito per attrarre un’attenzione morbosa. Secondo una ricostruzione del New York Times, Jeff ha provato a difendersi affidandosi, per la sua comunicazione personale, a Gavin de Becker, una vecchia volpe dei salotti cinematografici, e a Michael Sanchez, il fratello della sua nuova compagna. Ma i due sono entrati immediatamente in conflitto tra loro mentre Michael – fan di Trump e amico di personaggi vicini al presidente come Roger Stone e Carter Page – è sospettato di essere la fonte di indiscrezioni salaci sulla vita privata di Bezos.
Jay Carney, l’ex portavoce di Barack Obama alla Casa Bianca che ora, da vicepresidente per le comunicazioni, è responsabile dell’immagine di Amazon, sta tentando disperatamente di riprendere il controllo delle informazioni relative al suo capo nel timore che il variopinto circo che si agita attorno a lui prima o poi danneggi gravemente il gigante di Seattle. Bezos vede il rischio: vorrebbe tenere la sua immagine privata separata da quella di capoazienda ma si è affidato alle persone sbagliate e lui stesso finisce per sovrapporre le due dimensioni quando, ad esempio, denuncia la minaccia del National Enquirer di pubblicare le sue foto più imbarazzanti come un tentativo di estorsione. Accusando, poi, l’editore, David Pecker, di colpirlo per conto del presidente Trump, nemico giurato di Amazon.
Bezos è uscito allo scoperto da solo, senza consultare gli organi societari, con un post pubblicato dal sito Medium il 7 febbraio. A quasi un mese di distanza, però, non è riuscito a dare risposte a chi gli chiede prove per le sue accuse, soprattutto nei confronti di Trump. Anche se Pecker non è di certo una mammola (durante la campagna elettorale del 2016 garantì a Trump il silenzio di una modella di Playboy che aveva avuto una relazione con lui), Bezos ora sembra in difficoltà: non è riuscito a trovare prove nonostante l’impegno dei suoi investigatori. Del caso ora si sta occupando la polizia di Los Angeles.
Brad Stone – celebre narratore della rivoluzione tecnologica e biografo di Bezos con un libro molto critico, Vendere tutto, pubblicato qualche anno fa – oggi sembra difenderlo sostenendo che l’uomo più ricco del mondo è cambiato anche sul piano fisico, gonfiandosi insieme al business di Amazon, perché affascinato dalle missioni nello spazio che richiedono un fisico prestante, più che da Lauren. E Jeff, che parla spesso di popolare il sistema solare con le missioni di Blue Origin, in una conferenza recente è sembrato confermare, stando al resoconto di Business Insider: «Cerco di riorganizzare il mio tempo qualora dovessi allontanarmi per due o tre anni».