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 2019  marzo 05 Martedì calendario

Facebook vuole battere moneta

Dopo una sfilza di esperimenti non sempre andati a buon fine, è arrivato il momento in cui i colossi delle piattaforme social si dotino di una loro valuta. Anzi, una criptovaluta che permetterà agli utenti, per esempio, di WhatsApp di inviare denaro in tempo reale, la cui valutazione non sarebbe legata all’instabilità del mercato ma ancorata a beni materiali come l’oro o il dollaro statunitense. Non solo un’idea ma un progetto in stato avanzato a cui starebbe lavorando Facebook, almeno secondo quanto riferiscono il New York Times e l’agenzia di stampa Bloomberg. La valuta digitale di Facebook potrebbe chiamarsi FaceCoin, dovrebbe essere lanciata entro il 2019 o all’indizio del 2020, anche per contrastare la concorrenza di Telegram e Signal, altre app di messaggistica che stanno lavorando a soluzioni analoghe.

I FLOP
Non è la prima avventura del social network di Mark Zuckerberg nel campo delle valute virtuali o dei pagamenti. Facebook Credits fu lanciata nel 2011 ma è durata due anni, poi è arrivato Facebook Gifts e infine i pagamenti via Messenger testati negli Usa nel 2015 ed estesi in Europa due anni dopo. Ma FaceCoin sarebbe un progetto diverso. Intanto perché basato sulla blockchain, il sistema della catena dei blocchi alla base di tutte le criptovalute, che garantisce tracciabilità e sicurezza. Poi perché sarebbe uno stablecoin, cioé una moneta digitale sostenuta da un paniere di beni fisici come il dollaro statunitense o l’oro. Il social network ha sempre mostrato interesse per il mondo delle criptovalute: ha affidato a David Marcus, ex presidente di PayPal assunto nel 2014 per gestire Messenger, la guida della divisione che si occupa dei progetti su blockchain che al momento annovera una cinquantina di persone.

IL DEBUTTO
«Come tante altre società, Facebook sta valutando opzioni per sfruttare le potenzialità della tecnologia di blockchain. Questo nuovo piccolo team sta valutando diverse applicazioni. Al momento non abbiamo nulla di più da condividere», ha spiegato la società a Bloomberg. Il sistema potrebbe essere disponibile entro il prossimo anno, in modo da non restare indietro alla concorrenza di Telegram e Signal, altre app di messaggistica che stanno lavorando a soluzioni analoghe basate su una loro criptovaluta. Nel settore chat è partito invece un singolare «esperimento sociale», così lo definisce il suo inventore. L’app si chiama Expensive Chat ed è stata messa in piedi dal programmatore Marc Koehlbrugge: fa pagare un cent per ogni carattere scritto.