Libero, 5 marzo 2019
I tedeschi hanno più mafie di noi
Sta facendo discutere l’ultimo rapporto dell’agenzia di intelligence “esterna” della Repubblica Federale Tedesca (Bundesnachrichtendienst). Nel documento che per le parti più delicate è stato secretato, viene nominata per la prima volta la mafia nigeriana che sarebbe riuscita a penetrare in Germania «dove agiscono strutture criminali nigeriane ben organizzate che utilizzano metodi estremamente brutali». Il BND nel rapporto, mette in guardia anche le autorità delegate a gestire il flusso dei migranti in merito agli arrivi di cittadini nigeriani che nel solo anno 2018 sono stati 10.000 con un aumento del 30% rispetto al 2017. Tra i migranti che arrivano in Germania provenienti dalla Nigeria e che transitano principalmente dall’Italia, ci sono molte vittime dei trafficanti ad esempio le donne avviate alla prostituzione, ma anche elementi legati alla confraternite nigeriane come le “Pyrates Confraternity”,“Supreme Eiye” e “Black Axe”attive nel traffico di droga. Particolarmente drammatico il dato sulle donne nigeriane che vengono portate in Europa, secondo «l’Organizzazione internazionale per le migrazioni» circa l’80% di loro sarebbe obbligata sotto minaccia di morte anche per i familiari rimasti in patria, a vendere il proprio corpo.
COSE NOSTRE
L’affermazione della mafia nigeriana in Germania, va a sommarsi ad altre realtà criminali già presenti da moltissimi anni come la mafia siciliana, la camorra napoletana, la Sacra corona unita e le stidde siciliane. Nessuna di loro però può vantare la forza economica e il radicamento sul territorio che si è conquistata fin dagli anni 70 la ‘ndrangheta calabrese. Con centinaia di appartenenti e migliaia di fiancheggiatori anche tra i colletti bianchi delle istituzioni finanziarie che riciclano gli enormi proventi dei loro traffici, gli ‘ndranghetisti controllano i commerci di interi Länder cercando di evitare a tutti i costi scandali e sparatorie. «Se serve i morti meglio farli in Calabria, qui si fanno soldi», questo il mantra delle ‘ndrine in terra di Germania. Approfittando di leggi non adeguate e alla mancanza di consapevolezza della società tedesca che fatica ancora oggi ad ammettere la vastità del fenomeno, la pervasività della ‘ndrangheta in Germania è impressionante. Solo a Stoccarda si stima che circa 200 tra pizzerie, ristoranti e gelaterie siano nelle mani dell’organizzazione. Lo stesso si verifica per esempio a Duisburg (teatro della strage del 2007) Dortmund, Düsseldorf, Monaco di Baviera, Francoforte e nell’ex Germania dell’Est dove le mafie hanno investito centinaia di milioni di euro in immobili e attività commerciali di ogni tipo.
NARCOTRAFFICO
In Germania operano anche le mafie albanesi particolarmente attive nel traffico di stupefacenti ed in tal senso fece scalpore nel 2018 la notizia, che gli albanesi dei clan avessero spedito dall’Ecuador 1,8 tonnellate di cocaina per un valore di quasi 400 milioni di euro. I carichi arrivavano nascosti tra le casse di banane nel porto di Amburgo e pare che i controlli non fossero poi così stringenti. Quello della cocaina si sa è un business dai ricavi veriginosi visto che che in Ecuador un chilo di cocaina costa 1.365 euro che diventano sul mercato tedesco, 75.800 euro.Nel racket della prostituzione, del traffico di armi e di esseri umani c’è la temibile mafia serba, nello stesso settore operano anche quella cecena e la criminalità organizzata proveniente dalla Macedonia e dal Montenegro. Tra le loro fila c’è gente che si è formata nelle guerre balcaniche e del Caucaso, un fatto che fa si che questi clan siano famosi per loro ferocia e per la capacità di usare armi di ogni tipo. Le organizzazioni criminali libanesi e turche si occupano prevalentemente di traffico di droga, del racket della prostituzione e di gioco d’azzardo illegale. La mafia russa anch’essa ben radicata da decenni, si dedica al traffico di stupefacenti, delle armi e controlla bande di rapinatori senza ovviamente disdegnare altre fonti di reditto. Agli altri come alle organizzazioni polacche, restano i furti con scasso e le rapine ai bancomat.
I SOLITI ISLAMICI
In alcune città il clima è pesante come ad esempio a Berlino, dove secondo le autorità di sicurezza ci sono almeno dodici famiglie con centinaia di affiliati che fanno si che il 25% del crimine organizzato in città, è attribuibile a clan di origine araba. Più della metà degli appartenenti ai clan hanno un passaporto tedesco un fatto questo, che impedisce ogni possibile espulsione verso i paesi d’origine.