Libero, 5 marzo 2019
Il business delle primarie Pd
nUna bella festa democratica, ma anche un bel affare per le casse del partito, le primarie. Non è quantificabile con precisione, ma l’incasso ai gazebo domenica è stato nell’ordine di alcuni milioni di euro. Infatti, ogni elettore per partecipare è tenuto a versare un contributo di 2 euro al momento del voto. Con una affluenza di circa 1,8 milioni di persone, sarebbero circa 3,6 milioni di euro arrivati al Pd. In realtà, però, il calcolo non è così semplice. Perchè gli iscritti non versano i 2 euro per votare e perchè, al contrario, c’è anche chi ai gazebo si dimostra più generoso e offre di più. Dall’incasso delle primarie, poi, devono essere ovviamente stornati i costi per organizzare i gazebo: 7mila in tutta Italia e anche all’estero con circa 35mila volontari coinvolti. Tempo fa era circolata la somma di circa 600mila euro come costo delle primarie 2019, una somma non confermata e probabilmente anche imprecisa in difetto. In ogni caso, anche così si potrebbe ipotizzare un incasso netto di circa tre milioni. Anche guardando al passato, è difficile un calcolo preciso perchè i gazebo sono di competenza delle sedi locali del Pd e i numeri relativi (incassi e spese) non figurano con nettezza nel bilancio del Pd Nazionale. L’unico riferimento nel bilancio del Nazareno del 2017 (quello delle primarie precedenti) è la voce «Contributi in denaro erogati alle strutture periferiche»: 5.325.287,66 totali e relativi a tutta l’Italia in cui potrebbero essere stati conteggiati anche i 2 euro ricevuti dai gazebo. Qualche riferimento in più, per le primarie del 2013. Allora il tesoriere Francesco Bonifazi parlò di un incasso di circa 4,6mln di euro a fronte di circa 1,1mln di spese sostenute per l’organizzazione.