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 2019  marzo 04 Lunedì calendario

RIFONDAZIONE BISCIONE – MENTRE SI ASPETTA IL VIA LIBERA DEL TRIBUNALE DI MADRID SULLA FATTIBILITÀ DEL PROGETTO PAN EUROPEO “MFE”, COLOGNO MONZESE HA COSTITUITO “MEDIASET ITALIA SPA”, CHE COMPRENDERÀ TUTTE LE ATTIVITÀ NON ENTERTAINMENT. DELIBERATO AUMENTO DI CAPITALE DA 120MILA EURO A 600 MILIONI, MEDIANTE CONFERIMENTO DELLE AZIONI DI RTI E PUBLITALIA 80 -

Il progetto paneuropeo MFE è al palo, in attesa che il giudice di merito di Madrid si esprima sulla fattibilità del nuovo statuto della holding olandese che nascerà dalla fusione di Mediaset España in Mediaset. Nel frattempo - il 27 febbraio - Cologno Monzese ha costituito Mediaset Italia spa, domiciliata a Cologno Monzese, che comprenderà tutte le attività che non faranno parte del polo dell'entertainment.

Davanti al notaio Arrigo Roveda, l'assemblea della newco ha deliberato un aumento di capitale da 120 mila euro a 600 milioni di euro sottoscritto dall'unico azionista Mediaset (rappresentato da Emanuela Bianchi e Fabrizio Mariani), «mediante conferimento del seguente ramo d'azienda funzionale alle attività italiane tv e radio e i servizi di alta direzione». E più precisamente: «La totalità delle azioni di Reti Televisive Italiane, di Publitalia 80, delle strutture organizzative che erogano servizi di alta direzione connessi all'indirizzo strategico, affari legali e societari, affari istituzionali, servizi di sicurezza e finanziari, gestione del personale».

IL VALORE CERTIFICATO Dal verbale si legge che i rami d'azienda oggetto di conferimento sono stati valutati dal professionista Massimo Gabelli con asseverazione della notaia Maria Grazia Trivigno. La valutazione si attesta «a 1,3 miliardi da imputarsi a capitale per 599,8 milioni e a sovrapprezzo per 732,2 milioni e pertanto non inferiore all'importo per il quale, come stabilito nella delibera di aumento di capitale della società conferitaria, il conferimento deve essere effettuato».

L'eventuale eccedenza di patrimonio netto contabile trasferito alla data di efficacia del conferimento rispetto al valore di 1,3 miliardi, «sarà acquisita da Mediaset Italia spa in una riserva in conto capitale e quindi senza obbligo di restituzione dalla conferitaria alla conferente». La data di efficacia di tutta l'operazione è l'1 marzo 2020 salvo altra data di iscrizione al registro delle imprese.

Quanto al verbale dell'assemblea del 16 gennaio del Biscione, che ha proceduto alle modifiche statutarie di MFE, vale riportare le critiche mosse dal Biscione nei confronti dell'offensiva di Vivendi. «Non abbiamo mai capito quale fosse l'obiettivo: finanziario? industriale? Dal dicembre 2016 non abbiamo mai ascoltato alcuna proposta industriale proveniente dalla loro sponda che potesse avere una minima concretezza.

Nessuna idea, progetto, ipotesi di partnership che potesse rendere l'azienda più forte e redditizia a beneficio di tutti gli azionisti. In un momento in cui ci si interroga sulle ragioni per cui i media tradizionali europei non riescono a rispondere alle dinamiche di un mercato dominato dai giganti americani - è ancora il verbale - noi dobbiamo spendere tempo e risorse in infinite cause legali per realizzare un progetto di crescita contro chi, in palese conflitto di interesse, ha il solo obiettivo di distruggere valore e non permettere a un concorrente di crescere».

I rapporti fra Cologno e Parigi sono talmente conflittuali che nelle ultime ore le parti starebbero litigando anche sul coronavirus. Il presidente del tribunale di Milano, Roberto Brichi, ieri ha rinviato tutte le udienze sino al 22 marzo, tranne quelle riguardanti i diritti delle persone e i procedimenti cautelari che potessero arrecare pregiudizio. Vivendi ritiene si possa rinviare l'udienza di impugnativa del 13, Mediaset invece si oppone, e fino a ieri sera alle parti non era pervenuta comunicazione di rinvio.