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 2019  marzo 04 Lunedì calendario

Biografia di Elio Pandolfi

Elio Pandolfi, ovvero lo spettacolo in Italia dal dopoguerra ai giorni nostri. Non c’ è disciplina di spettacolo che l’ attore non abbia frequentato: teatro, teatro leggero, operetta, radio, televisione, cinema, doppiaggio, e forse stiamo anche dimenticando qualcosa. Ed è stata una partecipazione viva, vitale, sentita: aiutato anche da una straordinaria memoria, Pandolfi ricorda tutto, nomi date protagonisti, e conserva tutto, foto manifesti filmati.

E’ proprio partendo da queste considerazioni che Caterina Taricano (che aveva già realizzato un documentario su Pandolfi, presentato al festival di Locarno) ha realizzato per l’ editore Gremese un libro-intervista che è una miniera di divertenti aneddoti ma anche un viaggio attraverso le evoluzioni dello spettacolo in Italia.

Elio Pandolfi si racconta e racconta chi ha lavorato con lui. Ha un ricordo per tutti, e una lettura critica per ogni avventura in cui è stato coinvolto. Luchino Visconti è stato un maestro, Marcello Mastroianni un grande amico, Bice Valori la frequentazione più divertente, Antonella Steni la compagna di mille avventure. Per ciascuno di loro ci sono aneddoti, come il paio di scarpe che Mastroianni gli ha regalato per indennizzarlo delle lunghe passeggiate compiute insieme nella Roma del dopoguerra progettando il futuro, oppure l’ incontro con la madre di Bice Valori quando entrambi frequentavano l’ Accademia d’ Arte Drammatica.

Ma i ricordi più interessanti scaturiscono dalle esibizioni che lo stesso Pandolfi ha accumulato nel corso degli anni. La radio, con un grande successo negli anni Cinquanta di La bisarca che gli consente anche l’ acquisto di una Porsche che è l’ orgoglio dei suoi primi anni di lavoro. Il teatro, con L’ impresario delle Smirne che lo ha visto lavorare con Luchino Visconti anche a Parigi o Il cavallino bianco , la più amata tra le tante operette da lui interpretate (una passione che non lo ha mai abbandonato visto che continua regolarmente ad andare in scena in tutta Italia nonostante abbia superato i novant’ anni).

Il cinema con Alessandro Blasetti e Lina Wertmuller ma anche con la scatenata parodia Per qualche dollaro in meno , in cui recita mettendo in farsa il personaggio interpretato da Volontè nel film di Leone. La televisione con i tanti successi tra i quali spicca Scanzonatissimo con Antonella Steni e Alighiero Noschese basato sui testi di Dino Verde, uno dei suoi autori di riferimento (ma anche i Caroselli che lo resero altrettanto popolare).

Il doppiaggio, con la sua voce prestata al cavernoso Dracula ma anche all’ allegro Donald O’ Connor di Cantando sotto la pioggia , frutto di una voce che sa modulare come nessun altro e che lo ha portato a doppiare anche personaggi femminili, come Anna Magnani (che non la prese molto bene), Rina Morelli o Lydia Alfonsi, o ai cartoni animati (da Paperino ai Caroselli di Toto e Tata). La commedia musicale, con i grandi successi di Carlo non farlo (di Garinei e Giovannini, con Dapporto e Lauretta Masiero) o di Alleluja brava gente , opera sempre della famosa coppia, in cui è un Lotario veramente memorabile.

E poi ci sono le vicende più private, ma altrettanto significative. Ad esempio una grande produzione di Super8 che tanto incuriosiva proprio Luchino Visconti («Ma come fai a fare dei film così perfetti, tu che non hai mai studiato regia? Sei autodidatta? Sarà. Ma ti aiuta certamente un volto che ti consente di fare qualsiasi ruolo», gli diceva il regista milanese).

In uno di questi, i personaggi sono tutti suore di diversa età e tutti interpretati dallo stesso Pandolfi che mostra grande ironia ma anche una capacità mimetica sorprendente; il film era muto ma sonorizzato live da Elio, che modificava completamente la voce a seconda del personaggio. Oppure quando, ancora bambino, si esibisce nella piazza del suo paese mettendo in scena il film che lo aveva più colpito, e cioè Biancaneve e i sette nani di Walt Disney.

O ancora, la soddisfazione intima quando nel telefilm Il triangolo rosso (realizzato nel 1967) interpreta con grande successo un serissimo sottoufficiale di polizia che deve risolvere casi spinosissimi di cronaca nera: e questo in barba ai tanti funzionari televisivi che avevano sempre escluso un suo coinvolgimento in ruoli drammatici. Insomma, tante storie e tanti ricordi raccontati sempre con ironia, con divertimento. Elio Pandolfi sostiene di dover ringraziare il buon Dio per i tanti talenti che gli ha regalato: e tra questi va sicuramente annoverato quello di essere un gran narratore.