Il Messaggero, 4 marzo 2019
Le piccola star dei social
Scatti studiati, pose da vip navigati e migliaia di follower. Delle piccole stelle stanno spuntando una dopo l’altra nel variegato mondo dei social: hanno solo pochi anni ma vantano un seguito da far invidia ai personaggi più navigati dello star system. A suon di foto e post su Instagram i baby influencer pubblicizzano pannolini, seggioloni, abbigliamento e prodotti per l’infanzia vari ed eventuali, guadagnando cifre che superano anche il migliaio di euro per un solo scatto. Dietro tutto ciò ci sono i loro genitori, che organizzano i profili dei propri pargoli come attentissimi manager, approntando i set fotografici, taggando i brand da sponsorizzare e studiando i sistemi social per raccogliere seguaci, spesso senza nemmeno comparire in prima persona. Laerta, 8 anni, vive a Londra e sul suo account Instagram (Fashion Laerta) conta 1,2 milioni di follower e un guardaroba da fare invidia a qualsiasi fashion blogger. Occhiali da sole, chioma fluente e pose da far impallidire influencer ben più adulte, si fa fotografare mentre sorseggia un succo di frutta indossando una coloratissima tuta firmata o assorta in mezzo a un paesaggio innevato con un look in pendant. A gestire il suo profilo è la mamma, Ardola Dedukaj, che la immortala da quando aveva quattro anni: all’inizio era difficile farla stare ferma, dice, ma ora per lei fare uno shooting è «facile come giocare con le bambole». Facile e anche parecchio remunerativo, visto che per le sponsorizzazioni chiede un minimo di mille dollari.
Coco (coco_pinkprincess), a 8 anni e quasi 700mila follower, è una delle icone di stile giapponesi e dichiara di scegliere i suoi look da fashion victim da sola. Come le modelle più blasonate, negli scatti fatti dai genitori non sorride quasi mai.
LA FAMIGLIA
Valentina Capri, bimba australiana di origini italiane, a due anni aveva già 20 mila follower e una madre che si barcamenava quotidianamente tra i vari brand che facevano la corte alla sua creatura. Poi, il profilo è stato hackerato, ma mamma Hayley Berlingeri ha fatto di necessità virtù e ne ha creato un altro, Sweetlittlestory, includendo anche gli altri figli, Romeo e Santino. La famigliola felice sorride in posa sul divano a prova di bambino fornito da un famoso marchio, abbracciando orsacchiotti di una nota casa di giocattoli: sì perché dal copriletto al ciuccio, nulla viene fotografato per caso.
Ma chi sono i genitori dei nuovi influencer in formato mignon? A volte si tratta di vip più o meno conosciuti, come Amanda Booth, modella e mamma di Micah Quinones, 4 anni e 61 mila follower, affetto da autismo e sindrome di Down: oggi anche lui lavora come modello e promuove campagne per l’inclusione dei disabili. O Mariano Di Vaio, seguitissimo blogger italiano il cui primogenito, Nathan Leone, vanta 239 mila follower a soli due anni. Leonardo Liam, il fratellino di pochi mesi, ne ha oltre 48 mila. Il loro papà ha recentemente precisato che scelta di creare account social per i pargoli (gestiti dalla mamma Eleonora Brunacci), non è stata dettata dagli affari ma dalla gioia di condividere le emozioni da genitore. Il che non ha impedito ai Di Vaio brothers di diventare i baby influencer più noti del Belpaese, seguitissimi da fan affezionati e mamme in cerca di ispirazione.
Stesso discorso per Leone Lucia, il bimbo di Fedez e Chiara Ferragni, che non ha un proprio account ma svariate pagine di ammiratori, o per Olympia Ohanian, figlia della tennista Serena Williams, con 558mila follower alla tenera età di un anno e 4 mesi. Da qui l’annosa domanda: baby influencer si nasce o si diventa? «Quando ho creato il profilo di mia figlia racconta Maria Ciavotta, mamma della romana Gaia De Leonardis (Gaia Buru Buru) l’intento era solo quello di condividere gli scatti con parenti e amici». Poi sono arrivate le richieste di collaborazione, a volte retribuite, altre volte solo sotto forma di regalo. Oggi Gaia, due anni, ha 24 mila seguaci su Facebook e ha fatto la modella, tra gli altri, per il marchio Brums.
I CONSIGLI
«Molti parlano di bambini che diventano macchine da soldi dice Ciavotta per noi è solo un gioco. Quando Gaia sarà più grande deciderà se continuare». Intanto, come arginare eventuali malintenzionati che, per forza di social, hanno libero accesso alle foto di una bambina? «Gaia è sempre molto coperta precisa la madre e comunque, lavorando in un’azienda di digital marketing, conosco gli strumenti per tutelarla. Quando qualche adulto fa un po’ troppi complimenti, lo blocco». Ma a scriverle quotidianamente, assicura, sono soprattutto mamme in cerca di consigli su vestitini, scarpe e mete per vacanze a misura di bambino. Perché il target dei baby influencer sono, in realtà gli adulti, che vorrebbero per i propri bimbi le vite dorate viste sui social. Anche se per qualcuno la questione è leggermente diversa: Ryan, al secolo Ryan Toys Review, è diventato a sette anni uno degli youtuber più pagati del mondo. I video in cui testa i giocattoli per poi decidere se gli piacciono o meno sono stati visti oltre 26 miliardi di volte. E i suoi primi fan sono proprio i bambini suoi coetanei.