Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  marzo 03 Domenica calendario

Ai 5 Stelle piace Franco Di Mare

A volte i nomi contano. Ecco, un nome come Franco Di Mare rende già tutto più facile ed esotico. Un po’ come Manuel Fantoni in Borotalco. “A 18 anni m’imbarcai su un cargo battente bandiera liberiana…”. Se in più ci mettiamo anche una solida esperienza come inviato di guerra (Golfo, Afghanistan, Bosnia, Kosovo, Ruanda, ecc..), l’identikit prende migliore forma. Secondo i boatos di Viale Mazzini, sarà Franco Di Mare a realizzare la striscia informativa post Tg1 delle 20. Tramontata l’ipotesi Maria Giovanna Maglie, i vertici aziendali avrebbero scelto l’attuale conduttore di Unomattina. Di Mare, oltre a un solido curriculum che l’ha portato dai fronti caldi delle crisi internazionali a quelli più ovattati delle conduzioni a Saxa Rubra, ha dalla sua un atout importante: piace da pazzi ai 5 Stelle, che già a ottobre volevano piazzarlo alla direzione del Tg1, andata poi a Giuseppe Carboni. E infatti il nome è suggerito ancora dai pentastellati.
Ora, i motivi di questo innamoramento sfuggono. Ma a lui, che dalla sua ha di essere uno dei volti Rai tra i meno etichettabili, questa attenzione non dispiace. L’unico legame degli ultimi anni a lui ascrivibile è quello con Mario Orfeo, quindi, per traslazione, qualcuno l’ha fatto passare per renziano. Sugli smartphone dei giornalisti Rai circola un gustosissimo video in cui Di Mare e Francesca Fialdini sono intenti a piazzare candeline su una torta arrangiata per fare una sorpresa di compleanno all’allora direttore del Tg1, Orfeo appunto. “Tanti auguri direttoreee…”.
L’unico vero scivolone in carriera, da valergli il soprannome di Mister Pampers, avviene nel 2008, quando confeziona una finta edizione del Tg1 con Attilio Romita, che dallo studio dà la linea a un Di Mare inviato al centro congressi di Pescara dove, con un mega evento, si festeggiano i 50 anni di Fater, azienda produttrice di Pampers, Lines e Tampax. E poi via a servizi con i grandi della terra a far l’elogio dei pannolini. Bush jr (“dietro a una grande uomo c’è sempre un grande pannolone”), Putin, Prodi, fino a Benedetto XVI, che benedice i Pampers durante l’Angelus. Vette sublimi del giornalismo marchettaro, ma illegali, visto che ai giornalisti è vietato fare pubblicità. L’Odg però verso Di Mare e Romita, dopo un balbettìo di scuse e “io non sapevo”, è stato magnanimo limitandosi alla censura.
Autore di numerosi libri, in Non chiedere perché Di Mare racconta la storia della bambina di Sarajevo da lui adottata e diventata sua figlia (Stella, oggi maggiorenne e studentessa di economia), romanzo da cui la Rai nel 2015 ha realizzato una fiction (L’angelo di Sarajevo) con Beppe Fiorello. La vita privata di Di Mare viene spiattellata poi sui rotocalchi nel 2017 quando, dopo avere lasciato la moglie, viene paparazzato con la sua nuova compagna. “Di Mare lascia la moglie per una barista”, titolano i giornali. La ragazza in questione si chiama Giulia Berdini e, per la precisione, è la responsabile dei servizi bar alla mensa della Rai. Ventisette anni lei, 63 lui, beccati da un fotografo mentre si sbaciucchiano a Fregene. Tutto molto esotico, appunto.