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 2019  marzo 03 Domenica calendario

Parla l’inventore del l’agente nervino usato a Salisbury

Un anno fa, pochi giorni dopo aver rivelato di aver creato il Novichok, l’agente nervino usato a Salisbury, Vladimir Uglev fu investito da un’auto ad Anapa, la città sul Mar Nero dove l’ex scienziato 71enne si gode la pensione. Allora insisteva che si fosse trattato di un incidente. Oggi non ha dubbi. «Hanno attentato alla mia vita. E ora cercano d’intimorirmi accusandomi di pedofilia. Ma non smetterò di parlare», commenta rispondendo alle nostre domande via email perché «il telefono non è sicuro». Uglev lavorò al Novichok dal 1972 al 1988 nel laboratorio sovietico sulle armi chimiche di Shikhany. È certo che sia lo stesso agente usato in Inghilterra. E che dietro il tentato assassinio degli Skripal ci sia la Russia.
Come fa a esserne così sicuro?
«Basta ascoltare le menzogne dei nostri politici. Hanno persino negato che ci fosse un programma sovietico sulle armi chimiche. Ci ho lavorato per 15 anni. Quanto al Novichok, in base ai dati divulgati dai media riconosco il mio "figliuolo"».
Quanto Novichok avete prodotto a Shikhani?
«Un paio di centinaia di chili. Due milligrammi bastano per mandare chiunque all’altro mondo. Un chilo può uccidere 50mila persone».
Ha idea di quante persone siano morte a causa del Novichok?
«Sono sufficienti a farmi finire all’Inferno, se esiste... A partire dal banchiere Ivan Kivelidi nel 1995. L’Fsb mi convocò perché fu ucciso da un agente proveniente dallo stesso blocco che aveva sintetizzato il mio gruppo di lavoro. Ma non fu mai coinvolto nell’inchiesta».
Se il Novichok è così letale, come hanno fatto gli Skripal a sopravvivere?
«Forse la dose non era sufficiente, indossavano guanti o si sono lavati le mani poco dopo il contatto. Io stesso sono sopravvissuto a un incidente in laboratorio. Mi è caduta qualche goccia sulla mano destra. Ho avuto fastidi per anni».
Ci parli delle accuse di pedofilia...
«Ho trovato volantini che riportano il mio nome e "Attenzione! Pedofilo!". La polizia mi ha interrogato e perquisito casa. Mi sembra evidente chi ci sia dietro a tutto questo...».
Non è spaventato?
«Come tutti. Ma ho imparato a controllare le mie paure».