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 2019  marzo 02 Sabato calendario

Le gonne e il Pil

Durante le sfilate nelle settimane scorse a Milano si sono viste le prime gonne corte; così per la strada si scorgono ragazze senza calze e con le gonne sopra il ginocchio. Stanno tornando le minigonne? Forse. A incuriosire è un’affermazione fatta da Desmond Morris diversi decenni fa: esisterebbe un legame tra la lunghezza delle gonne e la situazione economica. In L’uomo e i suoi gesti lo zoologo inglese ipotizzava che, a partire dalla Prima guerra mondiale, si sia stabilito uno stretto rapporto tra le gonne e i periodi di espansione o depressione. Nei periodi di boom le gonne s’accorciano; il contrario nei periodi di crisi. A rigore dovrebbe essere l’opposto perché per confezionare gonne lunghe è necessario usare più tessuto, che costa; e così le gonne striminzite dovrebbero apparire quando il denaro manca nelle tasche. In realtà è accaduto che quando la borsa sale le gonne si alzano, quando la borsa scende le gonne la seguono. Nel suo libro Morris ha pubblicato un grafico che va dal 1921 al 1977, anno di pubblicazione del volume. Lunghe nel ’21, s’accorciano sino al ’29, anche se di poco, poi s’allungano dopo la crisi mondiale, restando più o meno lunghe con qualche piccola risalita.
Nel 1948 appaiono molto lunghe; poi dal 1950 sempre più corte, un centimetro o due alla volta, sino a essere all’altezza del polpaccio nel ’67, ’68 e ’69. Di colpo divengono lunghe nel 1971 con la crisi petrolifera, e quindi corte. Il grafico si ferma lì e non ci sono, nel libro di Morris, altri disegni di gonne; negli anni Ottanta e Novanta del XX secolo la lunghezza è stata variabile, salendo e scendendo a ritmi biennali. Morris non lo dice, ma il legame tra gonna corta e crescita risiede nell’euforia: ci si sveste. E adesso? Gli indici economici dicono: recessione. Istat, Banca d’Italia e agenzie di rating. Non sarà invece che le gonne accorciate annunciano un nuovo periodo di espansione economica? Morris dice una cosa fondamentale: il mondo della moda è complesso. Così può accadere che qualcuno venga fotografato mentre vestito di cenci scende dalla sua Rolls Royce. Se l’analista di costume pronosticasse un cambiamento in corso nella ricchezza, sbaglierebbe. Si tratta probabilmente di un segnale che va letto come indicazione sullo stile preferito dai milionari. La moda è difficilissima da spiegare, a meno che non si sia Roland Barthes, o altra persona dotata della medesima intelligenza. Sarebbe interessante valutare lo stringersi o l’allargarsi della parte terminale dei calzoni maschili in rapporto ai flussi economici o all’ascesa delle forze politiche. Possibile? Più difficile, perché le gonne hanno una prerogativa: mostrano, o nascondono, una delle parti del corpo femminile più guardate con desiderio dagli uomini (e anche dalle donne stesse).