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 2019  marzo 02 Sabato calendario

Il 15% dei deputati di Forza Italia deve soldi al partito

nForza Italia alle prese con i “furbetti” dei contributi al partito. Il «15-20%» dei parlamentari azzurri, infatti, deve ancora regolarizzare il pagamento della quota mensile, pari a 900 euro. Il tesoriere forzista, e senatore, Alfredo Messina, quantifica tra i «200mila e i 300mila euro» l’ammanco nelle casse del movimento azzurro. Una somma cui si arriva per colpa di quei «deputati e senatori che non hanno mai versato nulla – e che, grazie a Dio, sono una residua minoranza -», e di chi ha «arretrati di almeno tre mesi». All’agenzia di stampa Adn Kronos, Messina avverte i ribelli: «I risultati arrivano. Pagare è un obbligo morale, chi non paga deve capire che è un inadempiente, non si deve sentire un furbo. Mi auguro che chi non versa le quote dovute si senta un minimo a disagio e in imbarazzo rispetto ai colleghi che ottemperano l’impegno di sostenere il partito con puntualità. Del resto, se fai parte di un circolo, il socio che non paga viene sospeso...». Sarà anche una minoranza quella che non paga, ma certo per un partito che non ha più le percentuali di un tempo, e che deve far fronte all’austerity imposta da Silvio Berlusconi, il mancato rispetto degli impegni da parte di una porzione di parlamentari si sente. «Abbiamo ridotto al massimo le spese e fatto un grande lavoro» sul fronte dei debiti verso i fornitori, spiega Messina: «Noi intendiamo pagare tutti i nostri debiti, è una regola tassativa». Secondo l’ultimo bilancio pubblicato, quello relativo al 2017, dopo anni di rosso Forza Italia è tornata in attivo, anche se di poco, registrando un avanzo di 1 milione 344mila e 645 euro nel 2017. Un risultato figlio degli avvertimenti di Berlusconi di non ricandidare i parlamentari non in regola. Ma qualcosa resta da fare, come testimonia la denuncia del tesoriere forzista: «Bisogna star dietro a tutti...».