ItaliaOggi, 1 marzo 2019
La nuova metro di Mosca costruita a passo di corsa
La costruzione della nuova metropolitana di Mosca procede a tappe forzate, con i cantieri aperti sette giorni su sette dove i 50 mila operai lavorano 24 ore su 24. In sette anni di lavori sono già state aperte 73 stazioni della cosiddetta Grande Mosca, un’opera faraonica che costerà 200 miliardi di euro e sarà completata entro il 2035.La nuova metro moscovita sta sorgendo molto più velocemente rispetto a quella di Parigi che l’ha ispirata. Il progetto prevede non solo nuove linee, ma anche la costruzione di nuove strade e la riabilitazione edilizia di alcuni quartieri in degrado, con l’edificazione di nuovi edifici residenziali. I primi benefici cominciano a farsi sentire: i marciapiedi del centro-città sono stati allargati, alcune strade rifatte, creati parcheggi a pagamento per la sosta delle auto con lo scopo di limitare l’uso delle vetture private nella città più congestionata del mondo.
La grande Mosca è l’occasione per rinnovare la capitale della Federazione russa: potenziare i trasporti pubblici per creare nuovi quartieri e diminuire gli ingorghi cronici delle auto imbottigliate nel traffico della capitale russa. In questo Mosca sta seguendo l’esempio di Parigi che sta costruendo la sua futura Grand Paris Express, un nuovo anello ferroviario nella regione metropolitana. E non è un caso, ha spiegato a Le Figaro il vicesindaco di Mosca, Marat Khousnoulline. Infatti, è proprio visitando le Grand Paris nel 2011 che gli amministratori moscoviti decisero di realizzare la Grande Mosca. Ma adesso l’allievo ha superato il maestro, secondo quanto ha riportato il quotidiano francese perché c’è una reale volontà politica. Il comune di Mosca ha già investito 35 miliardi nelle infrastrutture di trasporto da otto anni a questa parte e conta di raddoppiare entro il 2023.
L’esempio moscovita non è semplice da seguire dal momento che gli amministratori locali utilizzano metodi russi che sono difficili da esportare altrove. Inoltre, la popolazione non crea problemi. È stato adottato un modello pubblico centralizzato per evitare problemi con i partner, e dunque perdite di tempo. Ma questo modello può comportare slittamenti di budget in conseguenza del fatto che ci sono meno controlli incrociati in merito alle scelte tecniche indicate come le migliori. In particolare, secondo quanto ha riportato Le Figaro, alla società Mip sono stati affidati quasi tutti i passaggi dell’opera, dai bandi di gara agli studi di ingegneria, e perfino il 50% dei lavori.