ItaliaOggi, 1 marzo 2019
Copenaghen, capitale delle bici
Copenaghen ha tutti gli ingredienti per accogliere la partenza del Tour de France nel 2021: una profonda cultura ciclistica, una pratica intensa, la passione e la pazienza perchè era già stata candidata nel 2004. Dopo che il direttore della Grande Boucle, come viene soprannominato il Tour de France, Christian Prudhomme, ha ufficializzato che la capitale danese entrerà nella storia del Tour ospitando nel 2021 la 24° partenza estera della corsa ciclistica più importante del mondo, il principe ereditario Frederik ha detto a Le Figaro che adesso la città potrà mostrare al mondo che è possibile fare diventare la bicicletta una realtà quotidiana nelle grandi città.In effetti nella capitale danese la bicicletta è la regina. Copenaghen è la capitale delle due ruote. Ci sono più biclette che automobili. Le piste ciclabili sono ovunque e non si interrompono mai. La città conta 613 mila abitanti (più di 2 milioni con l’hinterland) e dal 2015 è in testa alla classifica delle città più ciclabili al mondo. È davanti a Utrecht, Amsterdam, Strasburgo e Malmö, secondo uno studio della piattaforma europea della mobilità (Epomm) riportato da Le Figaro. Il 62% degli abitanti usa la bicicletta. La città conta più bici che abitanti e può vantare 379 chilometri di piste ciclabili (super piste ciclabili), strade attrezzate, con segnaletica, ponti, che vengono liberate dalla neve prima ancora di quelle riservate alle automobili. Questo per dare un’idea della cultura ciclistica della capitale danese.
La città è stata adattata alle biciclette ha detto a Le Figaro il direttore del Tour de France, Christian Prudhomme. La partenza della Grande Boucle da Copenaghen nel 2021 segnerà l’incontro fra la più importante corsa ciclistica del mondo e la città più ciclabile del mondo. Il Tour è anche un simbolo della diplomazia sportiva e servirà a rafforzare i legami fra la Danimarca e la Francia. La grande partenza del Tour creerà un legame fra la bicicletta del quotidiano con quella dei campioni.
Sono tanti i danesi in sella alle biciclette e tuttavia la città si vuole preparare al meglio per ospitare questo evento sportivo che aspettava dal 2004. E i nuovi progetti verranno inquadrati nel piano di sviluppo della città. L’esperienza di Copenaghen potrebbe dare nuove idee anche ad altre città, come New York o Dubai, che sono delle ipotesi sulla strada del Tour.
La partenza estera della Grande Boucle porta ricadute positive sulle città interessate. Un rapporto di Deloitte, ripreso da Le Figaro, ha stabilito che la partenza da Dusseldorf, l’ultima del Tour fuori dalla Francia, nel 2017, ha portato benefici economici per 64 milioni di euro nella città tedesca. Forte di questo successo il Tour si è costruito una serenità con 300 candidature delle città, tappe per ciascuna edizione: all’incirca 250 francesi e 50 straniere. Contatti esistono già con la Spagna, Belgio, Regno Unito, Paesi Bassi, Rotterdam. Il sindaco della città olandese, Ahmed Aboutaleb, ha presentao ufficialmente la candidatura e ha fatto della bicicletta un vettore di emancipazione nei quartieri.
Copenaghen ha cominciato decenni fa a costruire le piste ciclabili. Da molte città straniere sono arrivati nella capitale danese per imparare a facilitare la circolazione delle biciclette. Il Tour è molto seguito fra gli abitanti di Copenaghen che sono degli appassionati. La corsa comincia in coincidenza con le vacanze dei danesi e tutti finiscono per stare incollati agli schermi per seguire il Tour. Ormai è entrato nelle coscienze dei danesi da più di vent’anni, insieme al pedalare che è un esercizio fisico oggi molto di moda.