la Repubblica, 28 febbraio 2019
L’assalto alle scuole dei pusher dell’eroina
Adesso nel mirino ci sono anche loro, i ragazzini delle scuole medie, dodici, tredici anni, poco più che bambini. Hanno in tasca paghette di cinque, dieci euro, quanto basta per comprare un panino di McDonald’s, quanto basta, però, anche per due spinelli di erba sintetica, un paio di pasticche di ecstasy, un francobollo di Lsd. O peggio. Una pallina di eroina da fumare.Uno scenario che fa paura. «Quando quell’ispettore mi ha raccontato cosa accade davanti alla scuola di mio figlio, tredici anni, ho sentito il gelo nel sangue. Ai ragazzini che comprano hashish, gli spacciatori, dopo un po’, cominciano a regalare palline di eroina. Per iniziarli alla dipendenza. E renderli “clienti”, cioè tossici a nemmeno quattordici anni». È il racconto, drammatico, della mamma di un adolescente di una scuola del centro di Roma, un contesto tutt’altro che degradato o marginale.
«Un fiume di sostanze a bassissimo costo e di pessima qualità ha invaso il mercato, per conquistare il target dei più piccoli», conferma con voce grave Andrea Olivadesi, vice questore aggiunto della Polizia, una lunga esperienza all’antidroga. «Un business gestito in gran parte dai clan nigeriani, uno spaccio al minuto di microdosi alla portata delle tasche degli adolescenti. Ma il dato più allarmante, come abbiamo visto dai sequestri tra i pusher davanti alle scuole, è la varietà di droghe. Gli spacciatori propongono ai ragazzini qualunque cosa: erba sintetica, hashish, ma anche pasticche o eroina da fumare». Minori in cura nei Serd (servizi per le dipendenze) raddoppiati negli ultimi cinque anni, così come quelli i cui genitori tornano a bussare alle porte delle comunità di recupero. «Il nostro utente più giovane ha 14 anni – spiegano a San Patrignano – vuol dire che il primo approccio con le droghe è avvenuto incredibilmente presto. Ma ormai da alcuni anni i nostri due centri per minori sono sempre pieni. E il numero delle ragazze è pari a quello dei maschi».
Le segnalazioni si moltiplicano. A Bari, ad esempio, su 500 tossicodipendenti in cura al Serd, 50 hanno tra i 15 e i 25 anni. Macabro il racconto degli utenti in disintossicazione: «Con meno di dieci euro i giovanissimi comprano Cobret, cioè scarti di eroina. E in alcune zone della città si trovano le siringhe “sospese”, lasciate a disposizione di altri eroinomani». Davanti a due licei milanesi sono stati arrestati pusher che spacciavano pasticche di ossicodone, uno degli oppiacei più potenti al mondo. Nelle scuole è allarme rosso. Sequestri, cani antidroga, denunce. A Palermo bastano 10 euro per una micidiale dose di crack, gli acquirenti sono ragazzini di 13 anni. Come per l’eroina, il fatto che «il crack si fumi lo fa percepire ai ragazzi come meno pericoloso», avverte Giampaolo Spinnato, del Sert2 di Palermo.
Molti dirigenti scolastici ammettono: «Siamo accerchiati, abbiamo bisogno di aiuto». Rosa Maria Lauricella è l’appassionata preside dell’istituto “Giovan Battista Valente”, periferia Est di Roma. «Già in terza media fanno uso di sostanze di ogni tipo. Una mia allieva mi ha confessato: prof, mi aiuti, quando fumo quelle canne poi devo uscire e fare del male a qualcuno. Abbiamo il dovere di aiutare i nostri ragazzi, non possiamo lasciare che la droga vinca».