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 2019  febbraio 27 Mercoledì calendario

Sonda privata israeliana è in volo verso la Luna

La prima missione israeliana verso la Luna, finanziata da privati, è partita la settimana scorsa. Il modulo per l’allunaggio, denominato Beresheet (genesi in ebraico) è stato montato a bordo di un razzo Falcon 9 della società SpaceX. L’obiettivo ambizioso è quello di essere la prima iniziativa commerciale ad atterrare sulla superficie lunare, secondo quanto ha riportato Le Figaro.Dopo il successo della Cina, che è riuscita a far atterrare una sonda sul lato oscuro della Luna all’inizio dell’anno, ora è un’impresa privata, israeliana che cerca di dimostrare che l’esplorazione della Luna non è riservata alle grandi potenze spaziali storiche, Usa e Russia. Questa nuova iniziativa dimostra il rinnovato interesse per la Luna, che, dopo decenni di oblio, è tornata ad essere una destinazione appetibile da parte delle principali agenzie spaziali. India e Giappone stanno preparando missioni di allunaggio per quest’anno e il 2020.
Il gruppo privato SpaceIL, organizzazione israeliana che ha montato l’operazione, non è l’unica della missione che servirà anche a inviare in orbita anche un satellite per telecomunicazioni indonesiano. L’apparecchio di 585 chilogrammi si distaccherà dal razzo e accenderà il proprio motore normalmente dedicato alla propulsione dei satelliti, per raggiungere la Luna, secondo quanto ha riportato il quotidiano francese. La missione israeliana impiegherà sette settimane per percorrere il periplo di 380 mila chilometri e l’allunaggio è previsto per l’11 aprile. Comunque, già essere riusciti a decollare è una grande soddisfazione per la startup SpaceIL creata nel 2011 da tre giovani ingegneri israeliani che avevano raccolto la sfida di Google con il Lunar X Prize. Il concorso prometteva 20 milioni di dollari (17,5 mln di euro) alla prima squadra privata che fosse riuscita ad andare sulla Luna dove avrebbe dovuto far camminare un piccolo robot e inviare video e foto sulla Terra. Il premio è stato annullato da Google a marzo 2018, ma molte équipes, fra le quali SpaceIL, hanno continuato l’avventura ugualmente, secondo quanto ha riportato Le Figaro.
Gli israeliani si sono concentrati sul modulo di allunaggio senza robot e sono riusciti a raccogliere 100 milioni di dollari (87,8 mln di euro) grazie anche al sostegno di ricchi donatori fra i quali il miliardario Morris Kahn, che ha donato 30 milioni di dollari (26,3 mln di euro) ed è presidente di SpaceIL. Un altro miliardario, il canadese Sylvan Adam, ha donato 5 milioni di dollari (4,3 mln di euro), secondo quanto ha riportato Le Figaro. L’équipe privata ha avuto anche il sostegno di grosse strutture, fra le quali Israel Aerospace Industries (Iai), gruppo nazionale della Difesa, l’agenzia spaziale israeliana e il ministero israeliano della Scienza e della tecnologia.