Libero, 27 febbraio 2019
Mille euro al minuto nella Regione Sicilia
Mille euro al minuto, tanto sono costate le sedute parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana. Una spesamolto elevataafronte di carichi di lavoro esigui. L’anno scorso, infatti, il Parlamento siciliano (guai a chiamarlo banalmente consiglio regionale) si è riunito 7,52 giorni al mese, pari a una media di 20 ore, a fronte di una spesa a carico del contribuente, fra indennità e stipendi, di 15 milioni di euro. Complessivamente i settanta deputati (guai a chiamarli consiglieri regionali) sono stati in aula 87 giorni nell’anno approvando in totale 21leggi su 394 disegni dilegge depositati negli uffici e mai arrivati in aula. Il record di fannullonismo è stato raggiunto a maggio:appena 4 ore e 34minuti dilavoroin aula. Numeri sconfortanti per il Parlamento più antico d’Europa, un tempo dimora dei re Normanni e dell’Imperatore Federico II.
COMBRICCOLA DI SFATICATI
Era soprannominato “stupor mundi”. Ma anche gli attuali frequentattori di quelle sale posseggono nel loro modo di fare qualcosa di stupefacente. Stando a un dossier delM5s, i settanta deputati siciliani sono solo una costosa combriccola di “sfaticati”. Stefano Zito componente pentastellato del Consiglio di presidenza dell’Ars, in due mesi ha elaborato una dettagliata serie storica da cui emerge una fotografia disarmante dell’Assemblea, nonostantegli sforzi compiutiin questae nella passata legislatura per smentire la fama di Palazzo degli sprechi. Per sottolineare i numeri già impietosi il M5s guarda lontano. Addirittura a Washington sentenziando che il Parlamento di Palermo è costato più della Casa Bianca ai tempi di Obama: 137 milioni contro 136. Un raffronto che ha mandato su tutte le furieil presidente dell’Ars, GianfrancoMiccichè, pronto a chiedere le dimissioni dei tre componenti M5s del Consiglio di presidenza. «In un consiglio d’amministrazione chi rema contro o contesta si dimette», annuncia l’esponente di Forza Italia irritato per la mole di informazioni divulgate sull’attività e le assenze dei parlamentari. Per il M5s «la responsabilita è tanto del presidente Miccichè quanto del governatore Musumeci». Secondo Stefano Zito «a parte gli atti dovuti e quindi i documentifinanziari, non è stata votata una riforma per risolvere un problema dei siciliani».
ATTI DOVUTI Quindi l’affondo: «Se scomputiamo dalle leggi approvate l’anno scorso i documenti finanziari – aggiunge Zito – rimane poca cosa mentre nel primo anno del governoCrocetta c’erano più testi normativi e meno atti dovuti, di bilancio». E proprio mentre il dibattito sull’Autonomia spacca il Paese, il M5s attacca: «Abbiamo un’arma straordinaria che è lo Statuto, ma non lo utilizziamo per la principale attivita: legiferare». Nel silenzio dei diretti interessati, l’unica voce critica è quella del segretario siciliano del Pd, Davide Faraone: «Dopo la disfatta in Sardegna, in Sicilia i pentastellati corrono ai ripari e parlano dell’Ars e della pacchia degli onorevoli: bene, sapete qual è la cosa comica? Che il M5S è il primo gruppo all’Ars con 20 deputati su 70, quasi un terzo, e quindi, di quei 1000 euro al minuto, circa 300 spettano a loro».