ItaliaOggi, 26 febbraio 2019
Per paura della Brexit i malati inglesi fanno incetta di medicine
La data del 29 marzo 2019 si avvicina, e la Brexit sta inducendo un principio di panico fra i diabetici che dipendono dall’insulina. Il Regno Unito non produce questo farmaco e davanti alla prospettiva del divorzio fra Londra e Bruxelles e l’uscita di Uk dalla Ue, alcuni pazienti sono tentati di farne incetta, secondo quanto ha riportato Le Monde. Nelle scorse settimane, la gallese Karen MacIntyres Huws, diabetica, ha cambiato le proprie abitudini alimentari. Evita cibi ricchi di amido e carboidrati per ridurre l’utilizzo di insulina con l’obiettivo di far durare più a lungo possibile le proprie riserve del farmaco. Nello stesso tempo, rinnova regolarmente la sua prescrizione. Così facendo è riuscita a incrementare gradualmente il proprio stock del medicamento vitale per la sua sopravvivenza.Nei pazienti la cui vita dipende da un farmaco, la Brexit sta assumendo una dimensione angosciante. Due terzi dei medicinali e metà delle apparecchiature mediche nel Regno Unito sono importati dall’Unione Europea. Nel Regno Unito non viene prodotta alcuna insulina e il rischio di un problema di approvvigionamento alla frontiera è una questione di vita o di morte. Nessuno è in grado di garantire al 100%. Questa inquietante preoccupazione, che non è limitata al solo diabete, sta iniziando a causare difficoltà di approvvigionamento per alcuni farmaci. Profezia che si autoavvera: la paura di una carenza provoca l’inizio della scarsità. Il comitato di negoziazione dei servizi farmaceutici (Psnc), ente pubblico britannico, tiene un elenco di farmaci generici i cui prezzi possono superare un certo plafond quando la fornitura diminuisce. L’elenco è cresciuto, salito da una quarantina di farmaci, in autunno, a 80 in questo momento, secondo quanto ha riportato Le Monde. La tensione che non si spiega soltanto con la Brexit. Due fabbriche di produzione del farmaco hanno perso la propria certificazione nel 2017. Tuttavia, l’uscita di Uk dalla Ue rende più forte il problema, ha detto al quotidiano francese Simon Dukes, il direttore del Psnc. Le farmacie fanno molti sforzi a reperire i farmaci e i pazienti devono attendere un po’ di più. L’associazione britannica dei farmaci generici conferma. Il direttore generale Warwick Smith ha fatto sapere che il governo ha raccomandato che nessun privato stocchi i medicinali a parte i produttori. Ma è inevitabile che i pazienti lo facciano, come pure farmacie e distributori provocando tensioni nella catena dei rifornimenti.
Le autorità britanniche hanno preso una serie di misure per evitare la totale penuria in caso di Brexit senza accordo. E hanno ordinato ai laboratori farmaceutici di conservare nel Regno Unito riserve sufficienti per sei settimane in più di rifornimento rispetto alle quantità consuete. Il ministero della sanità ha riservato spazi negli hangar refrigerati per aiutarli, secondo quanto ha riportato Le Monde. E ha anche stipulato contratti con aerei e navi per trasportare merci d’urgenza in caso di necessità.