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 2019  febbraio 26 Martedì calendario

Gli Oscar mai assegnati

Solo per un attimo, subito dopo l’annuncio che consegnava a Olivia Colman l’Oscar come migliore attrice, lo sgomento ha squarciato l’involucro dorato in cui si era avvolta Glenn Close per ricevere, finalmente, il premio. E invece le è toccata la settima candidatura a perdere, un’altra notte di supplizio, un altro vestito scalciato via. Ma non tutto è perduto, l’attrice di The Wife a 71 anni può ancora sperare. Discorso che vale anche per Amy Adams, sesta candidatura a vuoto per Vice come non protagonista. Quelli che non vinsero mai. Peter O’Toole ebbe nella sua carriera ben otto candidature, a partire da quella nel ’62 per Lawrence D’Arabia. Richard Burton si fermò a quota sette (fu nominato per La tunica, e poi per Chi ha paura di Virginia Wolf? girato con Liz Taylor). Sei chiamate per la raffinata biondissima Deborah Kerr (tra i film Da qui all’eternità, nel ’53). Sei anche per la formidabile Thelma Ritter, non protagonista di professione ( Eva contro Eva). A quota cinque Albert Finney, scomparso lo scorso 7 febbraio. Non solo attori. Sembra incredibile, ma non hanno vinto l’Oscar (tranne statuette tecniche o alla carriera) cineasti straordinari come Stanley Kubrick, Akira Kurosawa, Robert Altman, Ingmar Bergman, Alfred Hitchcock. Non a tutti interessava: di sicuro stava diventando un’ossessione per Martin Scorsese, che all’ottava candidatura ci è finalmente riuscito con The departed – Il bene e il male e per festeggiare l’evento sono saliti sul palco gli amici Coppola, Spielberg e Lucas. Ha faticato anche l’amico DiCaprio che, alla quarta candidatura, c’è riuscito misurandosi con il freddo, gli stenti e la carne cruda sul set di The Revenant- Il redivivo. Pigliatutto. E poi ci sono i recidivi da statuetta. Il record di candidature come regista spetta a William Wyler, 12, di cui ben tre diventate Oscar (uno per Ben- Hur). E la regina Meryl Streep, cui spetta il record di nomination, 21. Di Oscar ne ha vinti tre ( Kramer contro Kramer, La scelta di Sophie, The iron lady), ma scorrendo la lista forse ne avrebbe meritato qualcuno in più.