Corriere della Sera, 25 febbraio 2019
Biografia di Massimo Zedda
CAGLIARI Sul filo del rasoio. Dagli exit poll non è emersa una certezza su chi abbia preso più voti in Sardegna. Ma Massimo Zedda, se saranno confermati quei dati, ha certamente vinto una battaglia che sembrava perduta. Quella di contrastare il declino del centrosinistra. Una lotta che ha combattuto senza ricevere nessun aiuto dai leader del Pd, che al momento delle candidature regionali aveva raggiunto il punto minimo dei consensi nell’isola. Anzi, accettando la candidatura con il patto che nessuno dei volti noti del partito fosse comparso al suo fianco in campagna elettorale. Lui è contento ma ostenta prudenza: «Aspettiamo domani».
«Per ora è un voto di carta. Non si capisce quale sarà la fine», spiegava ieri sera Francesco Agus, consigliere regionale candidato con Zedda. E aggiungeva: «Le coalizioni sono talmente ravvicinate da non poter fare previsioni. Noi abbiamo corso per vincere. Avevamo il candidato migliore. C’era un progetto. Ma bisogna vedere domani quando sarà scrutinata l’ultima scheda».
Zedda, 42 anni, figlio di un dirigente del Pci, non è mai stato iscritto al Pd. È stato di Sel e nel Campo progressista di Pisapia. È al secondo mandato da sindaco a Cagliari, che era sempre stata governata dal centrodestra. Il simbolo dell’attività della Giunta è stata la riqualificazione del lungomare. Il Poetto, i 3 chilometri della spiaggia urbana, è stato reso pedonale cambiando proprio il modo di vivere la spiaggia e il litorale. Al punto che lo stesso Silvio Berlusconi, al termine del comizio in città, la settimana scorsa ha esclamato, secondo quanto riportato dall’Unione Sarda: «Vengo da tanti anni in città a Cagliari, ma così bella non l’avevo mai vista».
La coalizione
È riuscito ad aggregare un fronte ampio, con dem, Leu, socialisti e Campo progressista
Tanti i lavori publici varati. Oltre 280 milioni di appalti solo nel primo mandato, nel secondo, nel 2016 è stata l’unica città a vederlo confermato senza ballottaggio. Riqualificato tutto il centro storico. Tutto all’insegna dei trasporti ecologici e degli spazi pedonali. Tanto che Cagliari è balzata in alto nelle classifiche sulla vivibilità nelle città.
Ma l’opera più importante è quella che Zedda ha compiuto a livello politico: sostenuto, oltre che dal Pd, da Campo progressista, Leu, Sardegna in Comune (il partito di Pizzarotti fuoruscito dai Cinque Stelle), Possibile, due liste civiche, i socialisti e una lista di comunisti.
Potrebbe essere stata proprio questa sua capacità di aggregare, sulla base di un eloquio che coinvolge, la sua ricetta fortunata, che gli è valsa molte liste di appoggio. Oltre al forte sostegno ricevuto da molti sindaci dell’isola che avevano firmato un appello a farlo candidare. Cosa sulla quale non ha potuto contare il candidato Cinque Stelle, costretto dalla linea del Movimento ad una corsa solitaria.