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 2019  febbraio 23 Sabato calendario

Kraft Heinz, svalutazione da record. Buffett perde 4 miliardi

Colossali svalutazioni e perdite, delusioni nei risultati operativi, sforbiciate al dividendo, inchieste della Sec. Doveva essere un merger esemplare, che metteva alla prova tecniche d’avanguardia nella ristrutturazione aziendale e dava lezione su come rinnovare e rinvigorire un protagonista in un settore tradizionale quale l’alimentare. Invece Kraft Heinz, nonostante i suoi padrini siano l’Oracolo di Omaha Warren Buffett e il fondo specializzato brasiliano americano #G Capital, si è trasformato in una debacle finanziaria che ieri ha visto il titolo precipitare di quasi il 30 per cento. A lasciare sotto shock il mercato è stata una miscela tossica di sorprese negative: il valore degli asset di un gruppo nato solo quattro anni or sono in un’operazione da 49 miliardi di dollari è stato tagliato di 15,4 miliardi. Una doccia fredda che ha comportato un passivo nell’ultimo trimestre, il quarto del 2018, da 12,6 miliardi. Non solo: i risultati al netto di oneri sono stati comunque nettamente sotto le attese, con profitti scivolati del 6,7% e vendite stagnanti (+0,7%) che tradiscono mancate strategia di crescita. La cedola è stata sottoposta a una radicale cura dimagrante del 36%, a 40 centesimi. E le autorità mobiliari federali, ha reso noto l’azienda, hanno ormai da ottobre in corso un’indagine sulle pratiche contabili con i suoi fornitori. 
L’appannamento della stella di Kraft Heinz a Wall Street è drammatico ma non inedito: l’ultima caduta delle azioni ha coronato in realtà una fase di flessioni da aver ormai dimezzato le quotazioni nell’ultimo anno. E da aver riservato simile sorte al valore dei titoli in mano a Buffett, noto per scommesse di ben maggior successo. La performance pesa però soprattutto sulla reputazione di 3G Capital. I suoi executive solo saliti sul ponte di comando di Kraft Heinz abbettendo i costi grazie a un rigido sistema che ha fatto scuola e battezzato zero-based budgeting. Non è bastato, anzi potrebbe essere stato controproducente: gli analisti di JP Morgan hanno denunciato i tagli come probabilmente eccessivi e dannosi per marchi e vendite di prodotti che vanno dal ketchup a hot dogs e sottilette.
La debacle è stata ammessa dai «golden boys» di 3G Capital. «Siamo stati troppo ottimisti sui risparmi», ha indicato l’amministratore delegato Bernardo Hees. E il direttore finanziario David Knopf, in passato in vetta alle classifiche dei top esecutive più giovani, non ha nascosto che a questo punto forse non restano che dimissioni per segmenti nei quali «non esiste un chiaro cammino verso il vantaggio competitivo». Uno snellimento che potrebbe aiutare Kraft Heinz ad una ulteriore drammatica trasformazione. Una nuova mega-fusione con un colosso alimentare e del largo consumo rivale, che insista con un ulteriore consolidamento quale risposta alla crisi. Una «formula» però men che certa, come oggi dimostra il matrimonio tra Kraft e Heinz e che si scontra con un moltiplicarsi di voci scettiche, salite alla ribalta due anni or sono davanti al fallito tentativo di una combinazione tra la neonata Kraft Heinz con Unilever da 143 miliardi. Allora i critici avevano riassunto la strategia di 3G Capital che aveva convinto Buffett con una formula meno tecnica ma forse più rivelatrice – adesso anche per una Borsa delusa – del vantato zero-based budgeting. «Buy, Squeeze, Repeat». Ovvero: Acquisire, spremere, ripetere.