Corriere della Sera, 23 febbraio 2019
Colloquio con Casaleggio
Il caso Diciotti, la riorganizzazione del Movimento, le Europee imminenti: Davide Casaleggio traccia il bilancio dopo una settimana complessa, travagliata per i Cinque Stelle, giorni in cui si è parlato di attriti tra i vertici e divisioni nel gruppo parlamentare. L’occasione è un convegno a Milano, al Corriere, per il lancio di TrovoLavoro.
«Il pranzo con Beppe Grillo e Luigi Di Maio? È andato bene – esordisce il presidente dell’Associazione Rousseau, respingendo l’idea di divergenze sul futuro dei Cinque Stelle —. Abbiamo parlato a tutto tondo del Movimento». Casaleggio non si vuole sbilanciare nel tracciare la struttura pentastellata che verrà. Di Maio ha un progetto preciso che, nelle intenzioni del capo politico, sarà presentato a breve. «Gli sviluppi verranno definiti, verranno discussi», dice Casaleggio che rifiuta l’idea di una lenta trasformazione dei Cinque Stelle in un partito. «No, non ci stiamo trasformando in un partito – obietta —. Questa è una semplificazione giornalistica che spesso abbiamo visto negli anni». E aggiunge: «È già accaduto quando abbiamo creato il Movimento nel 2009 e poi nel 2013 quando abbiamo partecipato alle Politiche abbiamo dovuto dotarci di uno statuto: il Movimento rimane sempre il Movimento».
Certo, quello su cui concorda anche il presidente di Rousseau è che c’è un’evoluzione, un cambiamento in atto: «È un Movimento digitale che negli anni è cresciuto, ha sempre avuto esigenze diverse, nuove. Ad ogni esigenza nuova abbiamo dato una risposta». Il filo rosso tra presente e passato continua a essere il voto online, anche se in questa ultima settimana i militanti pentastellati hanno discusso molto su opportunità, modo e tempistica dell’utilizzo della piattaforma per il caso Diciotti (e l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini). Ma Casaleggio, in questo caso, guarda avanti e trancia le polemiche: «Noi continuiamo a votare una volta ogni venti giorni, credo sia un record mondiale per la partecipazione degli attivisti. Probabilmente aumenteremo ancora di più, ma la partecipazione mi sembra abbastanza alta dal punto di vista del coinvolgimento degli iscritti». L’utilizzo di Rousseau «sicuramente aumenterà».
Il vertice
«Il pranzo con Grillo e Di Maio è andato bene, abbiamo parlato del M5S a tutto tondo»
Casaleggio difende la scelta di votare online nonostante ci sia chi abbia letto i dati come una votazione divisiva. «Non penso che una votazione crei delle anime», precisa lo stratega pentastellato. E continua: «Penso che il 100% delle persone che hanno partecipato a questa votazione hanno potuto dire la propria opinione in una consultazione importante. Penso sia un 100% unito nel fatto di sapere di poter partecipare, a differenza di qualsiasi altra formazione politica».
Il prossimo passo, la prossima sfida (imminente) è rappresentata dalle Europee. Lunedì scadono i termini per autoproporsi in lizza, ma il presidente di Rousseau è già soddisfatto dei numeri. «Abbiamo già superato il migliaio di candidati». L’iter prevede ora due turni di selezione «prima della fine di aprile», ma il popolo pentastellato sarà chiamato a raccolta molto prima. E – secondo una scelta che appare non certo casuale – al Nord, a Milano, città in cui il Movimento è nato nell’ottobre di dieci anni fa. Il 9 e 10 marzo ci sarà nel capoluogo lombardo il Villaggio Rousseau, un evento di formazione per i futuri candidati sull’esempio di quanto fatto a Pescara a gennaio 2018. Una due giorni – a cui dovrebbero prendere parte i principali big del Movimento (difficilmente ci sarà però Grillo impegnato con il suo show in Puglia in quei giorni) – che sulla carta potrebbe diventare la prima tappa del riavvicinamento M5S alla base.
Intanto dal palco Casaleggio torna a parlare di lavoro e futuro. «La mia preoccupazione per il sistema Italia è che già oggi gli investimenti in ricerca e sviluppo sono a 1,3 sul Pil, in Germania vedo il doppio, in Svezia vedo il triplo. C’è un motivo per cui le aziende non stanno investendo», assicura.