ItaliaOggi, 22 febbraio 2019
Diritto & Rovescio
Nella locandina, il film La paranza dei bambini viene reclamizzato come tratto da un romanzo di Roberto Saviano. Sarebbe un buon motivo per non andarlo a vedere. Anche perché i film tratti da un libro sono molto più brutti del libro. In questo caso invece è vero il contrario. Il merito è del regista Claudio Giovannesi che è riuscito a raccontare l’autoeducazione criminale di un gruppo di adolescenti napoletani. Giocavano nel loro rione a fare i banditi come noi giocavamo a fare i cowboy. Solo che loro usano le armi (facili da trovare a Napoli) mentre noi usavamo le frecce tratte dagli ombrelli in disuso. Il risultato è stato diverso. Iniziano intimidendo chi li umiliava davanti a una discoteca. Finiscono col taglieggiare i commercianti. Ma restano adolescenti. Possono uccidere ma non riescono a spendere. Acquistano champagne che sprecano. Tirano di coca come hanno visto nei film. I vecchi camorristi seguivano una formazione criminale lenta. Investivano ciò che guadagnavano. Questi sono sbandati. Pericolosissimi.