Libero, 20 febbraio 2019
Il 44% degli italiani non vuole figli
L’Italia è tra i Paesi europei con il più basso tasso di fecondità, eppure il 44% degli italiani dichiara di non essere intenzionato ad avere figli, il 4% di essere incerto ma pensa di no e il 7% non ci ha ancora pensato. È quanto emerge dal progetto “Studio Nazionale Fertilita”, l’indagine sulle conoscenze, comportamenti e atteggiamenti in ambito sessuale e riproduttivo, condotta su oltre 21 mila persone in età fertile (18-49 anni) dall’Iss e dal ministero della Salute. Tra i motivi principali per rinunciare o rinviare la nascita di un figlio ci sono le problematiche legate ai fattori economici e lavorativi e l’assenza di sostegno alle famiglie con figli (41%), seguono problemi collegati alla vita di coppia (26%) o alla sfera personale (19%), solo dopo ci sono quelli riguardanti la salute (17%) o legati alla gestione della famiglia (12%). «I dati – ha sottolineato il ministro della Salute, Giulia Grillo – sono un importante patrimonio conoscitivo per il nostro Paese e rappresentano la base per riflessioni e interventi politici. La denatalità e l’invecchiamento della popolazione – ha proseguito – stanno preoccupando molto il nostro Paese per le influenze pesanti che possono avere in diversi settori: economico, sanitario, previdenziale, tanto per citarne alcuni...». Dall’indagine, inoltre, è emerso che non c’è una piena consapevolezza del ruolo giocato dall’età nella fertilità biologica femminile e ancor più nella capacità riproduttiva maschile. Solo il 5% del campione è consapevole che le possibilità biologiche per una donna di avere figli iniziano a ridursi già dopo i 30 anni. Il 27% reputa che questo accada intorno ai 40-44 anni. La consapevolezza che l’età giochi un ruolo importante anche per la fertilità biologica maschile sembra persino minore di quella femminile: 9 persone su 10 (87%) forniscono una risposta inadeguata: oltre i 45 anni o mai.