La Stampa, 19 febbraio 2019
Trapianti in crescita ma il Sud arranca
Cresce il numero dei donatori d’organo, si accorciano le liste di attesa, aumentano i trapianti, e si salvano più vite. I dati che emergono dal rapporto 2018 del Centro nazionale trapianti (Cnt), presentato al ministero della Salute sono incoraggianti. Lo scorso anno ci sono stati 1.680 donatori (tra deceduti e viventi) con una flessione di 83 unità rispetto al 2017 (ma sempre al di sopra della media degli ultimi 5 anni). Un trend (2014-2018) in decisa ascesa con una crescita delle donazioni pari al 24,4%. Complessivamente i trapianti effettuati nel 2018 sono stati 3.718, di cui 3.407 da donatori deceduti e 311 da viventi. Nel dettaglio, sono stati effettuati 2.117 trapianti di rene (di cui 287 da vivente), 1.245 di fegato (86 da viventi), 233 di cuore, 143 di polmone e 41 di pancreas.
Le liste d’attesa calano per il terzo anno consecutivo (in particolare quella per il trapianto di rene) mentre le dichiarazioni di volontà alla donazione degli organi sono quasi raddoppiate, grazie al possibilità di registrare la propria scelta al rinnovo della carta d’identità elettronica. La cattiva notizia è che l’Italia non va tutta alla stessa velocità, con regioni e città «virtuose» e altre molto meno. «Ci sono criticità del servizio sanitario nazionale che si ripercuotono sull’attività di trapianti - ha spiegato Alessandro Nanni Costa, direttore del Cnt - i volumi di attività nelle regioni centro-settentrionali sono ancora molto superiori a quelli del Sud».
Nel 2018 la Toscana si è confermata come la regione con il maggior numero di donatori utilizzati per milione di abitanti (46,8), uno dei dati migliori tra tutte le regioni europee. C’è stata una crescita importante in Piemonte (i donatori utilizzati sono passati da 32 a 34,8 per milione di persone) e in Lombardia (da 24,8 a 26,4). Da segnalare il caso virtuoso della Sardegna, dove a livello locale i donatori utilizzati sono saliti in termini assoluti del 18,9% in un solo anno (da 37 a 44). L’ospedale Molinette di Torino è la struttura dove si svolgono più trapianti in Italia. Seguono Padova, Pisa e Bologna. In coda Cosenza, Napoli-Monaldi e Catania.
E gli italiani sono sempre più disposti a lasciare le proprie dichiarazioni di volontà alla donazione di organi, un cambiamento culturale alimentato dalla possibilità di registrare la scelta al rinnovo della carta d’identità elettronica. Al 31 dicembre 2018 le dichiarazioni registrate erano quasi 4,5 milioni, oltre 1,9 milioni in più rispetto al 2017. Un aumento del 76%, il miglior risultato di sempre.