ItaliaOggi, 19 febbraio 2019
Mormoni, a Roma il grande Tempio
Non si sono viste le file che snervano i turisti ai Musei Vaticani, ma certamente è un fatto totalmente nuovo l’affollamento di curiosi, a decine di migliaia, per visitare il Tempio mormone di Roma. Fra pochi giorni la visita ai penetrali (definiamoli così, impropriamente) del Tempio sarà riservata ai fedeli. Secondo i dati diffusi dalla stessa Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (tale la denominazione ufficiale) sarebbero 5-6 mila in Roma e 25-26 mila in Italia, mentre nel mondo se ne conterebbero da 14 a 16 milioni, con la nota prevalenza nello stato americano dello Utah.I culti acattolici ebbero propri luoghi religiosi in Roma soltanto dopo Porta Pia. Fra i più noti sono la grande sinagoga, i templi valdesi in piazza Cavour e via Quattro Novembre, la chiesa anglicana in via del Babuino, quella episcopale in via Nazionale, quest’ultima (S. Paolo entro le Mura) artisticamente di maggior valore. Se della possibile edificazione di una moschea nella capitale si trova cenno nel diario di Galeazzo Ciano dopo la conquista dell’Albania, soltanto negli anni ottanta del secolo passato fu avviata la costruzione della Grande moschea di Roma, la maggiore in Europa. Anche il Tempio dei mormoni, il 162° nel mondo, il primo edificato in Italia, è il maggiore fra i 12 presenti in Europa.
Avviato a nord di Roma una decina d’anni fa, adesso ben visibile per le guglie (l’altezza dell’angelo dotato di tromba, ma privo di ali, sfiora i 50 metri), il Tempio lascia stupefatti i visitatori per la voluta lontananza dai luoghi di culto, non soltanto cattolici. Tirato a lucido, ancora in attesa di essere vissuto (gli uffici che sono fatti visitare sono ancora privi di fogli, di telefoni, di strumenti), mostra aspetti religiosi nella vasca battesimale (di grandi dimensioni per la pratica del battesimo per immersione), nelle statue degli apostoli e nella lunga serie di quadri appesi, tutti mostranti un Gesù buono, affabile, sereno. Il resto (ossia gli innumerevoli ambienti, saloni e salette, corridoi e scale), dedicato a riti vari, come il matrimonio, ricorda circoli di lettura o di conversazione oppure eleganti sale d’albergo o locali di navi da crociera.
Siamo lontani dalle panche, spesso povere, di tante chiese, perché abbondano poltroncine e poltrone, con belle e comode imbottiture, e poi specchi e tribunette per i predicatori e comode sale di riposo e d’ascolto e di discussione. Marmi di Carrara, travertini, graniti, cristalli, lampadari, sono sintomi di un’ostentata ricchezza, un po’ svilita dall’eccesso di fiori finti: ricchezza, voluta quale omaggio a Dio.
L’intesa stipulata dallo Stato con la Chiesa mormone prevede un fatto eccezionale nei rapporti con le istituzioni religiose: «La Repubblica prende atto che la Chiesa si sostiene finanziariamente con i contributi volontari dei suoi fedeli, che consistono nelle decime e nelle offerte». Ogni fedele versa il 10% dei propri guadagni, ma la Chiesa non partecipa alla ripartizione dell’otto per mille. Al mormone resta semplicemente la possibilità di ridurre l’imposta sui redditi con le elargizioni liberali.
I visitatori sono guidati e istruiti da molti missionari che hanno i caratteri comuni dei mormoni: ostentata serenità, volti ridenti, fede proclamata senza aggressività alcuna nei confronti del convertendo. L’apice della loro disponibilità si rinviene nell’opera prestata per infilare i copriscarpe ai visitatori. Li qualifica un ribadito forte senso della famiglia attraverso i tempi, dal passato (è nota l’usanza del battesimo dei defunti, che ha trasformato i mormoni nei titolari del più grande archivio delle famiglie in molti Paesi), al presente (la poligamia sarebbe praticata da qualche gruppo marginale e fondamentalista), al futuro (con la certezza di ritrovarsi dopo la morte terrena). Il senso di serenità che intendono diffondere è favorito anche dall’aver predisposto aree verdi, fontane, panchine, che diventano un’oasi nella periferia romana.
Sono cristiani, questi credenti nel Libro di Mormon e nella Bibbia, che alle spalle non hanno ancora due secoli di esistenza ecclesiale? Loro dicono sì, ma la Chiesa cattolica, dopo incertezze, dice no. Al dubium Utrum baptismus collatus apud communitatem «The Church of Jesus Christ of Latter-day Saints», vulgo dictam «Mormons», validus sit [Dubbio: Se sia valido il Battesimo conferito presso la comunità chiamata La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi dell’Ultimo Giorno, generalmente conosciuta come Mormoni], nel 2001 la Congregazione per la dottrina della fede, retta da Joseph Ratzinger, rispose Negative, con l’approvazione di Giovanni Paolo II. La Chiesa romana li ritiene non battezzati, diversamente da ortodossi e luterani, da anglicani e battisti, con le conseguenze che si pongono per esempio per i matrimoni misti: il mormone non è considerato un acattolico battezzato, bensì un non battezzato.