il Fatto Quotidiano, 18 febbraio 2019
Un saggio sulle barzellette ebraiche
Le barzellette degli ebrei sugli ebrei (e non solo) sono vecchie quanto Abramo. E lo stesso Abramo, patriarca di ben tre religioni monoteiste, viene trattato come uno sprovveduto, uno shlemiel, dal proverbiale umorismo ebraico, il quale rende al meglio l’idea della “totale immunità comica”. Come spiega bene il protagonista di una vecchia sit-com americana, Jerry Seinfeld. Il suo dentista si è convertito all’ebraismo e Jerry interroga un prete. Jerry: “Ho il sospetto che si sia convertito all’ebraismo solo per le barzellette”. Prete: “E questo la offende in quanto ebreo?”. Jerry: “No, mi offende in quanto comico”. La barzelletta ebraica è proprio il titolo di un breve e acuto saggio di Devorah Baum, che insegna Letteratura inglese all’Università di Southampton (Einaudi, 135 pagine, 12). Baum sviscera tutti i livelli dell’umorismo ebraico e si diletta con vari esempi che non risparmiano neanche Dio. E forse qui sta la forza dirompente di queste barzellette.
Ecco Mosè che “sta camminando in montagna. Scivola. Si ritrova sospeso fra cielo e terra, e chiama: ‘C’è qualcuno qui?’. Dal cielo una voce risponde: ‘Sì. Sono qui. Sono Dio. Non preoccuparti, ti salverò’. Pausa. Mosè: ‘C’è qualcun altro, qui?’”. Chiosa Baum: “Il che non significa che Dio sia un cattivo ragazzo. Per dirla come la dice Woody Allen, “Se viene fuori che c’è un Dio, io non credo che sia cattivo, credo che il peggio che si possa dire di lui è che è sostanzialmente un disadattato”. Ovviamente anche il versante cattolico offre numerose storielle che segnano una differenza notevole tra cristianesimo ed ebraismo. Anche riguardo il confine tra la vita e la morte.
Chiudiamo così: Cohen è sul suo letto di morte e chiede ai figli di chiamare un prete. Vuole convertirsi. Poi però l’uomo si riprende. Passa un anno. “È in perfetta forma: va in sinagoga, osserva la kasherut, celebra le feste. I figli prendono coraggio e gli domandano: ‘Allora sul tuo letto di morte, papà, la conversione… perché mai?’. ‘Mi ero detto, risponde Cohen, meglio uno di loro che uno di noi’”.