Corriere della Sera, 17 febbraio 2019
Putin steso da una judoka
MOSCA Faccia a faccia con le tigri (addormentate, naturalmente), discese negli abissi marini in batiscafo, partite di hockey e gli immancabili incontri di judo, lo sport preferito del presidente russo che sull’argomento ha scritto anche un libro: «Impariamo il judo con Vladimir Putin». E lui, naturalmente, vince sempre, o quasi.
Questa volta, dopo un allenamento a Sochi con la squadra nazionale di arti marziali, è comparso un video nel quale si vede il sessantaseienne presidente (per la verità un pochino appesantito) che in un’occasione viene quasi atterrato dalla sparring partner del momento. Si tratta della medaglia di bronzo delle Olimpiadi di Rio Natalia Kuzyutina che forse si è già pentita del suo gesto. Ma tant’è. Con gli altri, compreso il massiccio campione olimpico Beslan Mudranov, non c’è storia. Vladimir Vladimirovich, da anni cintura nera, li strapazza, fa lo sgambetto, li fa volare come fuscelli. E loro nemmeno provano a contrastarlo. Solo in un’occasione, sempre nel filmato girato nella stessa circostanza, si vede Mudranov che, dopo essere regolarmente volato a terra, non molla la presa e fa volteggiare Putin sopra di sé fino al tatami. Il presidente si fa pure male a un dito, forse si strappa un’unghia nella concitazione e il rude e barbuto Beslan subito provvede direttamente ad incerottarglielo.
Ma poi è la volta di Natalia, che sembra un osso più duro. La ventinovenne tenta di resistere alla mossa del presidente, mette una gamba avanti cercando di fargli perdere l’equilibrio, poi approfitta dello sbilanciamento di Vladimir Vladimirovich, si appoggia con la schiena sul tappeto e trascina Putin fino a fargli poggiare entrambe le spalle a terra.
Che succede? Il «machissimo» capo che ha costruito la sua fortuna politica anche sull’immagine di duro e vincente si fa sdraiare da una donna? Un segno di debolezza o un segno della sua «umanità» (in fin dei conti, anche il Grande Leader accetta una piccola sconfitta)?
I media russi sono perplessi, anche perché subito dopo in una delle tradizionali partite di hockey organizzata con grandi campioni e con personaggi famosi, non c’è stato alcun equivoco. Le Tigri di Vladimir hanno stravinto 16 a uno e lui ha mandato ben sette volte il dischetto in rete. E dire che nella compagine del presidente giocavano anche il collega bielorusso Aleksandr Lukashenko e il figlio di questi Nikolai, indicato come possibile futuro presidente a vita della Bielorussia. Certamente non due campionissimi delle sfide sul ghiaccio.
Ultimamente anche la popolarità del numero uno russo si è dimostrata in discesa, dopo alcuni provvedimenti che non sono tanto piaciuti agli elettori. L’età minima per andare in pensione è stata alzata per aiutare lo Stato a far tornare i conti. E questo ha suscitato un putiferio. Dopo le proteste pubbliche, è intervenuto lo stesso Putin, che sempre più si presenta come padre della Patria, il quale ha proposto di ridurre l’innalzamento del limite per le donne da 63 a 60 anni.
Ma non è bastato e così la fiducia nei suoi confronti è arrivata al minimo, 33%. Sempre alta l’approvazione della sua attività, anche se non più come una volta quando toccava l’85%. Ora siamo al 65%. Ma, d’altra parte, le elezioni presidenziali sono lontane (2024) e quindi Putin può permetterselo. Come può permettersi un «gentile» atterramento da parte della atletica Natalia.