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 2019  febbraio 17 Domenica calendario

Perché l’herpes ritorna sempre

La maggior parte dei virus, una volta che infettano ed esplicano la loro azione patogena, favoriscono nell’individuo colpito lo sviluppo di una immunità permanente, di modo che quel soggetto, stimolato durante la malattia a produrre anticorpi antivirali, non si ammalerà mai più nella vita di quella stessa infezione virale. Ma c’è un piccolo virus, molto comune e molto dispettoso, che si nasconde e non si piega al nostro sistema immunitario, e ricompare nei momenti apparentemente meno opportuni, ma sicuramene più stressanti, superando le naturali difese fisiologiche e dando segni evidenti e visibili di sé. A guardare i suoi effetti, anche sul volto della persona amata, si prova repulsione, perché quelle vescicole sierose fiorite sulle labbra non invogliano certo ai baci, e danno l’impressione di una infezione contagiosa, quella che di fatto è la più comune tra le sindromi virali umane, l’Herpes labiale. Si tratta infatti di una comune patologia che, come indica il nome, si manifesta solitamente sulle labbra, ma può comparire in altre zone del viso, come, altrettanto spesso, sui genitali, cioè in tutte le aree limitrofe con le mucose. Si calcola che il 60% della popolazione mondiale ha avuto o avrà episodi di Herpes Simplex (Hsv) nel corso della vita, anche se il primo contatto con il virus avviene durante l’infanzia, spesso in coincidenza della varicella, e spesso non viene diagnosticato, poiché alla sua prima comparsa può apparire come una semplice stomatite, con lesioni vescicolari all’interno del cavo orale, delle guance, sul palato o sulle gengive, che sembrano delle comuni afte, ma dalle quali sono completamente differenti, per il fatto che queste ultime, oltre a non avere una eziologia virale, non sono affatto contagiose. 

RICONOSCERE I SINTOMI
La piccola infezione erpetica comunque, non è pericolosa e dura pochi giorni, ma quando visivamente guarisce però, il virus non muore affatto, e non viene eliminato dal sistema immunitario, perché raggiunge i gangli nervosi più vicini al sito di infezione e lì si rintana, rimanendo inattivo, latente e dormiente, risvegliandosi nel momento in cui è sollecitato da eventi stressanti che lo irritano, quando cioè ci si espone al sole senza protezione, durante gli attacchi febbrili, nel periodo mestruale, o in situazioni particolarmente faticose, inclusi i lunghi viaggi aerei con cambiamenti significativi di fuso orario, i bruschi sbalzi di temperatura, o gli eventi dolorosi o traumatici fisici e psicologici. Quando questo virus si risveglia, esso dai gangli risale in superficie, raggiunge la pelle e la sua più classica manifestazione consiste in piccole eruzioni cutanee pustolose, dolorose vescichette che gemono siero, e la sua risalita è preannunciata da fastidioso prurito o pizzicore, un bruciore con lieve tensione, e riconoscere questi sintomi anticipatori è di grande aiuto, poiché l’applicazione immediata dei preparati topici antivirali costituisce una barriera e riduce notevolmente l’ampiezza e lo sviluppo delle future lesioni cutanee. In alcuni casi, dopo il primo episodio, il virus dell’Herpes può rimanere silente per tutta la vita, ma spesso si riattiva con la sua caratteristica sintomatologia, ed essendo una malattia infettiva, le sue vescicole possono facilmente infettare altri individui al solo contatto, essendo contagiose per un periodo che va da poche ore prima dell’esordio a circa due giorni dopo, ma è importante sottolineare che lo sono soltanto nei confronti di chi non è mai entrato in contatto con il virus, cioè per chi non ha mai avuto l’infezione primaria. In medicina l’Herpes labiale è considerata una patologia innocua, che si risolve spontaneamente dopo circa una settimana dalla comparsa delle prime bollicine, anche senza trattamento ed in genere guarisce senza lasciare cicatrici, ma per evitare la sua estensione e facilitare la sua guarigione è bene applicare per alcuni giorni un gel astringente a base di clorurati di alluminio, che serve a tenere asciutta la pelle e favorire i processi di riparazione, poiché diversi antivirali in crema, spesso usati a sproposito, aiutano ad accelerare la guarigione e ad alleviare prurito e dolore, ma funzionano solo se applicati alle prime avvisaglie, quando cioè si avverte il pizzicore sul labbro, e quando non si è ancora manifestata l’eruzione vescicolare, ovvero fino a quando il virus è ancora in superficie ed esplica la sua azione sulla pelle, cioè va aggredito prima che rientri nei gangli nervosi, altrimenti rischiano di essere controproducenti. Gli antivirali a disposizione infatti, sono in grado di bloccare la moltiplicazione del virus solo se lo incontrano, contribuendo ad abbreviare i tempi di guarigione e i due farmaci più usati sono a base di aciclovir, il principio attivo dello Zovirax e del Cycloviran, sono efficaci solo nella fase prodromica, mentre il penciclovir, il cui nome commerciale è Vectavir, è l’unico che funziona indipendentemente dalla fase di sviluppo della lesione erpetica, anche se la crema sulla zona infetta deve essere applicata ogni 2ore per 4giorni consecutivi Ad oggi non esistono vaccini per l’herpes simplex, ma per evitare che le lesioni cutanee e mucose peggiorino durante la fase acuta non bisogna assolutamente grattare via le bollicine, perché se si rompono l’infezione può propagarsi in zone limitrofe o in altre parti del viso, e stimolare una sovrainfezione, come bisogna sempre lavarsi le mani dopo il contatto con il siero emesso o dopo le medicazioni, per non autocontagiarsi in altre zone, quali il naso, gli occhi, la congiuntiva o i genitali. Il bacio e la saliva rimangono le via di contagio più comune, sia a livello delle labbra che durante i normali rapporti sessuali, soprattutto se oro-genitali, ed in questi casi le manifestazioni vescicolari pruriginose e dolenti possono comparire sulle piccole e grandi labbra nelle donne, sul glande, sul prepuzio e sull’asta del pene nell’uomo. L’Herpes Simplex può colpire anche le dita (patereccio erpetico) causando una dolorosa infezione che si presenta spesso sul pollice e/o sull’indice, ed è particolarmente comune tra gli operatori sanitari che vengono a contatto con il virus presente nelle secrezioni orali dei pazienti, o nei bambini che abbiano ancora l’abitudine di succhiarsi il dito durante la manifestazione herpetica. Se viene contagiato l’occhio, e se non curato, l’Herpes Simplex rappresenta una delle cause più frequenti di cecità infettiva nel mondo, interessando e danneggiando tutti gli strati della cornea, con congiuntivite, cheratite, uveite e paralisi del nervo ottico, causandone la perdita della trasparenza e della visione, mentre la comparsa del semplice Herpes labiale in gravidanza non rappresenta in genere alcun problema nè per la madre nè per il nascituro, perché è un virus il cui habitat naturale è il nervo, e non raggiunge il circolo sanguigno. Negli individui che soffrono di recidive della patologia erpetica, la frequenza e la severità dei sintomi variano da un paziente all’altro, ma la tendenza generale è una riduzione del numero degli episodi e della gravità con il passare degli anni. In presenza della lesione erpetica sono comunque sempre sconsigliati i rimedi fai-da-te, tipo l’applicazione di dentifricio sulle vescicole, o di pomate antibiotiche che non funzionano con i virus, o peggio quelle a base di cortisone, il quale rappresenta la principale controindicazione alla cura dell’Herpes labiale.

DIVERSO DALLO ZOSTER
Nonostante la somiglianza del nome, l’herpes Simplex non ha nulla a che fare con l’herpes Zoster, una infezione più grave, più lunga ed impegnativa da risolvere, anche se ambedue i virus hanno come agente eziologico il virus della varicella, cioè appartengono alla stessa famiglia virale, il che significa che ambedue le infezioni possono verificarsi solo in individui che hanno già avuto la varicella durante l’infanzia, ma mentre gli attacchi di herpes Zoster sono rari ed in genere avvengono una sola volta nella vita (fuoco di Sant’Antonio), durante un severo calo delle difese immunitarie, che va assolutamente indagato ed approfondito, perché spesso preannuncia serie malattie sottostanti, l’herpes Simplex recidiva normalmente in tutte le condizioni sopraindicate, le quali non hanno nessun bisogno di esami specifici diagnostici o di altro genere.