il Giornale, 17 febbraio 2019
Amazon non ha pagato un centesimo al Fisco Usa
«Se pagate i 119 dollari previsti ogni anno per l’abbonamento ad Amazon Prime, allora spendete di più di quanto il gruppo Amazon faccia per pagare le tasse di un anno». E ancora: «Sapete quante tasse ha pagato Amazon? Zero». Sono solo due degli ultimi tweet di Bernie Sanders, il senatore e leader democratico americano che così ha commentato la notizia che Amazon, per il secondo anno di fila, non ha versato un dollaro al Fisco Usa.
Il gruppo fondato e guidato da Jeff Bezos è la prima società al mondo per capitalizzazione di Borsa, per circa 800 miliardi di dollari. E nel 2018, negli Usa, ha raddoppiato i profitti, passati dai 5,6 miliardi di dollari del 2017 agli 11,2 del 2018. Eppure, secondo un report pubblicato dall’Itep (Institute on Taxation and Economic Policy), il gigante di ogni tipo di vendita on line non pagherà un centesimo di imposte federali. Come è possibile? Per il report di Itep è perché Bezos ha potuto ottenere un rimborso fiscale da 129 milioni che, secondo il «thik tank» Usa, ha abbattuto l’aliquota fiscale fin sotto zero (-1%). Tale esito deriva dalle riforme fiscali dell’amministrazione Trump: non solo il jobs Act Usa ha ridotto le aliquote sulle imposte societarie dal 35% al 21%, ma la riforma ha anche permesso «una serie di scappatoie fiscali che permettono alle società con grandi utili di evitare sistematicamente di versare imposte federali e statali su quasi la metà dei loro profitti».
La morale della storia è che Bezos, accusato dai repubblicani di essere contro questo governo per la linea tenuta dal suo Washington Post, è altrettanto attaccato dai democratici per essere un beneficiario delle politiche fiscali di Trump. Un miliardario che divide. E che comunque continua a fare quello che resta il suo obiettivo primario: pagare meno tasse possibili. In Usa e in tutto il resto del mondo.