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 2019  febbraio 16 Sabato calendario

L’elicottero a guida remota

«Il mercato dei velivoli a pilotaggio remoto oggi vale 14 miliardi di dollari e continuerà a crescere: noi siamo l’unica azienda al mondo che ha tutte le competenze, dagli elicotteri all’elettronica alla sensoristica, necessarie per sviluppare questo tipo di prodotti, e vogliamo diventare i leader del settore».
Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo, ha aggiunto ieri da Pisa un altro tassello alla strategia di crescita del gruppo specializzato nell’aerospazio, difesa e sicurezza. Un tassello ancora piccolo ma strategico, visto che – come ha ripetuto il manager – il comparto, comunemente indicato come quello dei droni, ha grandissime potenzialità di sviluppo sia in campo militare, per missioni di sorveglianza, sia in campo civile, per monitorare l’ambiente o soccorrere le persone.
È per questo che Leonardo sta spingendo gli investimenti e ora ha inaugurato, nella zona industriale di Ospedaletto alla periferia di Pisa, uno stabilimento di 2.700 metri quadrati (investimento 1 milione di euro) dedicato allo sviluppo e alla produzione del nuovo AwHero, un elicottero a pilotaggio remoto, evoluzione di un modello nato nel 2012, che pesa 205 chilogrammi, ha un’autonomia di oltre sei ore e può volare in un raggio di 100 chilometri portando a bordo strumenti che pesano fino a 35 chilogrammi e consentono di gestire i dati raccolti dal velivolo in tempo reale. L’elicottero può operare sia in ambienti terrestri sia marini.
Il primo esemplare di AwHero è stato svelato ieri, alla presenza – oltre che di Profumo – del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, della vicensindaca di Pisa, Raffaella Bonsangue, dei vertici della divisione elicotteri di Leonardo e della autorità militari. AwHero amplia la gamma degli elicotteri a guida remota di Leonardo (che comprende anche Sw-4 Solo) ed è già stato testato a Nettuno, vicino Roma, nel dicembre scorso con un volo di dieci minuti; un altro volo è in programma tra pochi mesi. Lo sbarco sul mercato è previsto a fine anno, dopo l’ottenimento della certificazione militare italiana. Il costo è tra 1,2 e 1,8 milioni di euro a seconda dell’equipaggiamento.
Il nuovo stabilimento pisano fa capo a Sistemi Dinamici spa, la società che da fine 2016 è controllata al 100% da Leonardo. Da allora, ha ricordato Profumo, l’occupazione a Pisa è salita da 28 a 60 persone. Nella prima fase lo stabilimento sarà dotato di tre linee di assemblaggio in grado di produrre ciascuna 20 elicotteri a guida remota all’anno. «C’è interesse sia da parte di agenzie e istituzioni governative – ha spiegato Profumo – che da parte dei privati. Del resto AwHero ha consentito a Leonardo di aggiudicarsi il programma europeo di ricerca militare Ocean2020 per lo sviluppo di un progetto di difesa comune, cui partecipano 15 Paesi e 42 partner tra ministeri della Difesa, industrie e centri di ricerca». Quel progetto europeo prevede proprio l’integrazione di piattaforme senza pilota nelle missioni di sorveglianza e interdizione, e potrebbe dunque contribuire a spingere le vendite di AwHero. «Sul mercato dei velivoli a pilotaggio remoto ci sono competitor agguerriti – ha sottolineato Gian Piero Cutillo, responsabile della divisione elicotteri di Leonardo – ma nessuno ha “in casa” le competenze che abbiamo noi». 
L’apertura dello stabilimento a Pisa espande la presenza di Leonardo in Toscana, dove il gruppo possiede tre fabbriche a Campi Bisenzio-Firenze (attiva nella difesa, sicurezza e spazio), Montevarchi-Arezzo (equipaggiamenti aeronautici) e Livorno (siluri). 
«Negli ultimi due anni gli addetti in Toscana sono passati da 1.750 a oltre 1.800 – ha detto Profumo – e dunque l’occupazione è aumentata. E anche tutte le divisioni di Firenze stanno crescendo», ha aggiunto riferendosi allo stabilimento toscano più grande, che impiega mille addetti e per il quale i sindacati avevano manifestato nei mesi scorsi il rischio di perdita di centralità nelle strategie del gruppo. 
«La Regione Toscana ha sostenuto con 800mila euro di fondi europei e regionali i programmi di sviluppo pisani di Leonardo – ha sottolineato il presidente toscano Rossi – portando così a 15 milioni i contributi pubblici erogati negli ultimi anni agli stabilimenti toscani del gruppo. I dati parlano da soli, Leonardo cresce ed è una delle realtà industriali più importanti della regione che è anche terra di ricerca e sviluppo e di punte avanzate nella tecnologia».