La Stampa, 16 febbraio 2019
Gli alberghi griffati CR7 in Sardegna
Sembra di entrare in un tempio: il dio è ovunque. Ti accoglie, ti segue e ti protegge. Sei costretto a osservarlo prima di addormentarti e lo rivedi appena riapri gli occhi. Lui ti guida verso l’uscita e sembra che vigili con attenzione anche quando paghi il conto. Cristiano Ronaldo è uno fatto così e l’impronta del suo carattere l’ha trasmessa anche al suo business fuori dagli stadi. Non è solo una questione di egocentrismo: il titolo di divinità del calcio, d’altronde, lui lo ha conquistato davvero. Sul campo, giorno dopo giorno, goal dopo gol. E ora, visto il successo planetario, sembra quasi normale che abbia deciso di costruirsi i luoghi di culto. I fedeli d’altronde non mancano.
Che sia tutta un’idea sua o di una squadra di super manager davvero cambia poco, ma di certo c’è che per gli hotel firmati CR7 le fortune sembrano assicurate. E non è un caso che in meno di 3 anni il giro d’affari abbia già superato i 200 milioni di euro.
Per Cristiano, e per il brand da 95 milioni all’anno che si è sviluppato intorno al suo tiro infallibile, è un business da sfruttare a piene mani. E possibilmente da allargare.
A Madeira, isola portoghese dove l’economia turistica si affida al clima mite e alle fortune del suo figlio più conosciuto, è molto difficile trovare una stanza libera. Anche d’inverno. E intanto la catena Pestana (ricollegata a Ronaldo e al suo socio dal 2016 Dionisio Pestana, fondatore del primo gruppo alberghiero portoghese) vuole estendere la sua rete. Ai 90 hotel già aperti in 15 Paesi se ne aggiungerà uno - o forse due - in Italia. L’investimento previsto è di circa 40 milioni di euro, ma i dettagli del progetto per il momento restano top secret. E anche questo sembra un modo per costruire il successo persino prima di piazzare i letti.
Di un progetto in Puglia, di fronte agli scenari incantevoli del Gargano, si vociferava fin dallo scorso anno ma l’iter burocratico sembra più complicato del previsto. L’idea era quella di aprire la struttura già per la prossima estate, ma ora tutto sembra arenato. La Confindustria pugliese conferma che il sogno è svanito, mentre il governatore Michele Emiliano liquida la questione come una semplice «fake news».
Adesso c’è un nuovo obiettivo, che è quello di far sventolare la bandiera di Ronaldo anche in Costa Smeralda. La Gallura turistica e chic, il campione della Juventus l’ha vista (e vissuta) per la prima volta la scorsa estate, pochi giorni dopo l’ultimo cambio di maglia.
La passione per l’Italia
La sua e quella di Giorgina, tra Porto Cervo e dintorni, era stata la vacanza più paparazzata del 2018 e i due si erano divertiti a fare i dispetti ai tanti fotografi piazzati in ogni angolo. Prima ancora che gli scoop venissero rivenduti ai tabloid di mezzo mondo, infatti, le immagini della tintarella sotto il sole sardo erano già sui social. «L’idea di un progetto in Italia cova da tempo», conferma il cugino del bomber, che ogni pomeriggio vende felpe, bottiglie di vino e gadget al bancone del museo dedicato al campione sul lungomare di Madeira, forse l’unico intitolato a una persona viva e vegeta. Tra trofei, medaglie e statue ad altezza naturale ci scappa qualche confidenza di famiglia: «Cristiano si è innamorato dell’Italia, vuole starci a lungo, non ci è andato solo per aiutare la Juve a vincere la Champions». Quello che Ronaldo ha pensato di realizzare in Costa Smeralda (pernottamento intorno ai 170 euro a persona) non sarà un hotel che promette concorrenza ai resort da mille e una notte. Quelli, che vantano tra i clienti abituali teste coronate, magnati e grandi star, non rischiano di patire un calo della clientela che ama il super lusso. Perché il marchio CR7 applicato al turismo è un po’ diverso: stile moderno, qualche trovata tecnologica, e tanta iconografia. Ovviamente legata ai suoi successi sportivi. Basta dormire una notte nel Pestana di Madeira per capirlo: corridoi lunghi e ricoperti da uno strana moquette in simil-erbetta che ovviamente vuol ricordare un campo di calcio. Gigantografie e ritratti sulle testiere dei letti.
Tra la hall e le stanze del Pestana di Madeira lo sguardo del supremo dell’attacco è ovviamente ovunque. I giornali con le sue imprese tappezzano le pareti, dietro ogni angolo ci sono maglie autografate. Il luogo ideale per foto, selfie, e rituali laici per tifosi incalliti. Alla fine del corridoio del primo piano ecco Ronaldo a figura intera, aggressivo, appiccicato alla porta della stanza 151. Aprire per andare a dormire sembra quasi un tentativo di sfida. Ma anche così ha vinto lui.