Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  febbraio 16 Sabato calendario

Gene Gnocchi è appassionato di vino. Intervista

«Luigi Gatti è il Putin dell’Oltrepò Pavese, è diventato capo per acclamazione». Una risata squarcia l’atmosfera retrò di Palazzo Bovara a Milano, quartier generale della Confcommercio, camerieri in guanti bianchi sorvegliati da un grande ritratto di Carlo Sangalli, il presidentissimo. La folla ordinata è pronta a festeggiare il compleanno numero 23 del Buttafuoco Storico. È il rosso, rinato grazie a un club di 11 vignaioli, che porta il nome di una nave austro-ungarica. I marinai, dopo aver perduto una battaglia a Stradella, si consolarono facendo incetta di bottiglie nelle osterie. 
Ora i produttori, che rispettano rigide regole per la produzione di qualità, sono 14, in una zona che comprende 7 Comuni del Pavese. Invece dei consessi interminabili sul futuro del vino hanno scelto la strada della dissacrazione e hanno affidato a Gene Gnocchi il ruolo di conduttore dell’evento. L’arrivo di un comico nel mondo del vino, sempre il bilico tra l’ufficialità e la baldoria, ha mostrato che si può parlare di annate e degustazioni senza prendersi troppo sul serio, elogiando un grande rosso lombardo anche con battute ironiche come quella su Gatti, presidente del Consorzio dell’Oltrepò. 
Ad ascoltare Gnocchi e i vignaioli c’era anche il ministro dell’Agricoltura Gianmarco Centinaio, «innamorato del progetto del Buttafuoco che valorizza il territorio oltre al vino grazie a produttori che non guardano in faccia a nessuno». 
Prima del suo incarico da conduttore conosceva il Buttafuoco Storico? 
«L’ho conosciuto grazie a Fabiano Giorgi delle Cantine Giorgi, che avevo incontrato ad una rassegna vinicola a Pavia. L’ho trovato eccezionale. Adesso ho la casa invasa dal Buttafuoco – racconta Gene Gnocchi —. Dormo sulle casse di vino. Mi hanno mandato centinaia di bottiglie per farmi scoprire tutte le etichette». 
Come mai conduce dibattiti sul vino? 
«Perché non c’è lavoro (lo dice con tono serio, ma tutti intorno ridono, ndr). Davvero, non so dove sbattere la testa, ho un ruolo a DiMartedì con Floris, poi basta. Mi hanno chiamato a un paio di Feste dell’Unità, ma per friggere». 
Poca tv, quindi ora ha scelto i dibattiti? 
«Mi ha chiamato anche il centrosinistra, poi ha scelto Peppino di Capri. È una battuta». 
Conosce l’Oltrepò? 
«Conosco soprattutto i suoi spumanti. Comunque l’Oltrepò Pavese l’ho girato in automobile. Mi ha fermato la polizia e mi ha fatto la prova del palloncino. Gli agenti hanno un macchinario che distingue il vino che hai bevuto. Hanno visto che era Buttafuoco e mi hanno aggiunto due punti alla patente, perché hanno detto che è molto buono». 
La battuta 
Questo rosso lombardo è eccezionale: se ti ferma la polizia ti aumenta i punti della patente 
Quando ha iniziato a bere vino? 
«Presto, quando ero ragazzo i miei avevano una trattoria tipica a Fidenza, in provincia di Parma. Si chiama “Al Duomo” e ci lavora ancora mia madre insieme a mio fratello. Lì ho iniziato a bere i primi bicchieri». 
Lavorava in trattoria? 
«Servivo ai tavoli negli anni del liceo. Adesso i miei fratelli hanno aperto altri ristoranti, ho consigliato a tutti di inserire il Buttafuoco nelle liste dei vini». 
Le piacciono i rossi? 
«A pranzo preferisco quelli più leggeri, come il Lambrusco Lini di Correggio». 
È l’azienda che ha creato una etichetta per Ligabue. 
«Sì, dalle mie parti siamo abituati a rossi non fermi, come l’Otrugo o il Gutturnio, oltre ovviamente al Lambrusco. Ma alla sera ci piace qualche rosso più potente». 
Visita le cantine delle sua zona? 
«Certo, il lambrusco ha avuto un momento d’oro e poi una discesa. Ma adesso vive una stagione positiva. Le Cantine Riunite stanno facendo un ottimo lavoro, assieme a tante piccole cantine eccellenti nella zona del Grasparossa e del Sorbara. Ma adesso, di sera, mi rilasso con il Buttafuoco Storico».