Corriere della Sera, 15 febbraio 2019
Intervista a John Travolta
Dopo il Sanremo autarchico e tutto italiano di Baglioni bisogna ringraziare Antonella Clerici per avere finalmente un ospite internazionale sul palco dell’Ariston. John Travolta questa sera è su Rai1 per SanremoYoung, il talent musicale per ragazzi tra i 14 e 17 anni.
Travolta, che consiglio dà ai giovani che vogliono entrare nel mondo dello spettacolo?
«Quando fai un provino devi avere fiducia nelle tue capacità, devi essere deciso nel tuo approccio. La fiducia in se stessi è il primo passo fondamentale».
Lei è stato subito popolare, è caduto, poi è tornato in auge: come vive l’altalena del successo?
«La vita è un gioco: va bene vincere, ma va bene anche perdere. La vera sfida consiste nel divertirsi sia da vincitore sia da sconfitto. Penso che ci siano due modi di prendere la vita come il lavoro: o molto sul serio o come un divertimento. Basta pensare ai calciatori: ci sono quelli che sono arrabbiati e non se la godono e quelli che hanno sempre il sorriso. Ma entrambi sanno che è un gioco. Io personalmente scelgo sempre di divertirmi».
Lei è un’icona: come ci si sente a essere sempre sottoposti al pubblico giudizio?
«Devi essere sia duro sia selettivo: abbastanza duro per gestire le critiche, ma abbastanza selettivo da scegliere quali ascoltare».
Nella sua carriera ha avuto due sliding doors, «La febbre del sabato sera» e «Pulp Fiction»: cosa rappresentano questi due film per lei?
«Sono l’intelaiatura della mia carriera, le due àncore della mia vita artistica perché mi hanno consentito di fare tutto quello che volevo. Grazie a quei due film ho potuto interpretare qualunque ruolo volessi, da un avvocato a una donna, da un gangster a un padre».
Ha avuto due nomination all’Oscar, le manca non aver mai vinto nemmeno una statuetta?
«Ne parlavo proprio ieri con un mio amico. Spesso non ci si ricorda nemmeno di chi ha vinto l’Oscar. Lei sa chi lo vinse quando io fui candidato per La febbre del sabato sera? Oppure si ricorda chi se lo aggiudicò quando fui nominato per Pulp Fiction?».
In onda su Rai1
Stasera su Rai1 la star americana conduce con Antonella Clerici
il talent musicale
In effetti no.
«Eppure lei come il pubblico si ricorda di me. Alla fine sono gli spettatori con la loro memoria collettiva a decretare i vincitori».
Cosa non le piace del mondo in cui viviamo?
«La politica. Odio la politica, mi annoia e allo stesso tempo mi fa arrabbiare. La politica rovina tutto, sono solo opinioni: il mio punto di vista contro il tuo. È assurdo non poter esprimere la propria opinione senza che ne nasca uno scontro».
Essere famoso ha vantaggi e svantaggi...
«Da un lato è come avere un passepartout, una chiave che apre tutte le porte. Puoi conoscere chi vuoi, puoi andare dove vuoi e ti accolgono a braccia aperte in ogni città, in tutti i Paesi, in qualunque cultura. Vieni accolto e coccolato: è una sensazione meravigliosa. La cosa meno divertente è lo stress di non poter controllare quello che dicono di te o come viene detto, ma questo è il prezzo che devi pagare. La fama è un’arma a doppio taglio, ma preferisco tenermela, è divertente».
Di cosa ha paura?
«Di qualunque cosa possa mettere in pericolo i miei figli. Cerco di dargli più libertà possibile ma quando escono in moto o in macchina mi preoccupo. Del resto gli devi lasciar vivere la loro vita».
Lei ha il brevetto da pilota d’aereo. Che sensazioni le dà volare?
«Mi piace l’emozione di essere in aria, mi piace il divertimento di essere in cielo e di vedere tutto dall’alto. È anche una cosa molto spirituale se ci pensa: l’aereo è il corpo e tu sei l’anima».