ItaliaOggi, 15 febbraio 2019
Prestito che si estingue col terzo figlio. Il regalo di Orban alle famiglie ungheresi
L’idea non è nuova, ma il premier ungherese Viktor Orban ha deciso di adottarla: incentivi fiscali alle famiglie per aumentare le nascite, che scarseggiano nel paese. L’incremento della natalità in Ungheria servirà anche a contrastare l’immigrazione che è il vero obiettivo dell’operazione politica del premier ungherese. La strategia fiscale messa a punto da Orban prevede una serie di misure e sovvenzioni destinate a sostenere l’incremento della natalità in Ungheria. In particolare, è previsto un aiuto finanziario alle famiglie numerose per l’acquisto di un veicolo; l’esenzione della imposte sui redditi per le madri di almeno quattro figli e un sistema di prestiti immobiliari particolarmente vantaggiosi. Le donne d’età inferiore ai 40 anni che si sposano per la prima volta possono sottoscrivere un prestito di 30 mila euro. Un terzo del debito verrà condonato alla nascita del secondo figlio. La nascita del terzo bambino estinguerebbe il debito. Un bel regalo di Orban, padre di cinque figli, alle famiglie ungheresi, anche se il premier non ha detto come verrebbero finanziate queste misure che potrebbero costare diversi milioni di euro, secondo quanto ha riportato Le Figaro.Orban non perde mai l’occasione di contestare l’Unione Europea che ritiene responsabile della crisi migratoria dovuta all’accoglienza degli immigrati per controbilanciare la scarsa natalità. Per l’Europa, la risposta al calo di nascite nel vecchio continente è l’immigrazione, ma noi ungheresi vediamo le cose in maniera diversa: abbiamo bisogno di bambini ungheresi, ha detto a Le Figaro. La demografia dell’Ungheria è una delle meno dinamiche d’Europa: 1,45 bambini per ogni donna nel 2016. A questo basso tasso di natalità si aggiunge l’emigrazione dei lavoratori ungheresi aumentata dopo l’ingresso del paese nella Ue, nel 2004. Le proiezioni dell’Onu indicano che la popolazione dell’Ungheria diminuirà del 15% di qui al 2050, per arrivare a 8,3 milioni di abitanti, contro i 9,7 milioni di oggi.