ItaliaOggi, 14 febbraio 2019
Quando i sacerdoti molestavano le donne. In epoca romana oggi festa di Lupercalia
I tre giorni di Lupercalia furono una simpatica festa d’epoca romana che si celebrava dal tredici al quindici di febbraio in onore del dio della fertilità Luperco. Essendo molto gradita tra la popolazione ancora non del tutto convinta del cristianesimo, fu tra le ultime festività ad essere stata riposizionata dal paganesimo all’allora nuova fede. La soppressione avvenne solo alla fine del 5° secolo ad opera di Papa Gelasio I, il 49° Vescovo di Roma. È facile supporre che la popolarità dei Lupercàli derivasse dalla conduzione, la festa era celebrata da giovani sacerdoti chiamati Luperci, seminudi con le membra spalmate di grasso e una maschera di fango sulla faccia, e consisteva sostanzialmente nel molestare per strada giovani donne compiacenti e in età fertile. C’entravano delle fruste, però non utilizzate con l’intenzione di infliggere dolore…
La festa fu spostata sulla figura di San Valentino, vescovo e martire a 97 anni la cui testa sarebbe stata mozzata da un soldato, tale Furius Placidus. Il milite fu mandato per volontà dell’Imperatore Aurelio, irritato per la celebrazione da parte del Santo di un matrimonio tra la cristiana Serapia e il legionario romano Sabino, un pagano. I due sarebbero morti insieme proprio mentre Valentino li benediceva. Il Santo è anche venerato come il patrono degli epilettici per motivi che sfuggono.