ItaliaOggi, 14 febbraio 2019
Ebrei al Carnevale di Colonia. Erano 15 mila prima di Hitler, ma si ridussero a 60-80 alla fine della seconda guerra mondiale
A Colonia è stato fondato il Kkk, dieci giorni fa. Non una sezione del Ku Klux Klan, come si potrebbe equivocare, ma il Kölsche Kippa Kopp, l’associazione carnevalesca degli ebrei coloniensi. Con autoironia non hanno voluto rinunciare alle tre equivoche «K», il nostro primo scherzo di Carnevale, hanno risposto a chi li metteva in guardia. Ma eviteranno di metterle come sigla sul loro logo e sulla medaglia commemorativa. Gli ebrei furono espulsi dal Carnevale appena i nazisti presero il potere, nel 1933. Nel 1938, nella notte dei cristalli furono bruciate le sei sinagoghe. La presenza degli ebrei risale di fatto alla fondazione della città romana, ma già nel Medioevo avvennero diversi sanguinosi pogrom.Il Carnevale era ed è importante lungo il Reno. Chi vuol fare carriera politica entra nei comitati che organizzano veglioni e sfilate dei carri, e pagano di tasca loro feste e costumi. Una spesa di decine di migliaia di euro. Un «Re del Carnevale» è una carica più importante di quella di presidente di una squadra di calcio. Bisogna saper parlare in dialetto, fare battute e accettarle, e reggere bene la birra e il vino renano. I «carri degli ebrei» erano tra quelli che avevano più successo nella cattolicissima Colonia. Anche perché gli Juden sapevano per primi prendersi in giro da soli. La loro associazione aveva sempre tre K, il Kleiner Kölner Klub, il piccolo club, per questo oggi non si è voluto rinunciare all’antica sigla, sempre tre kappa, uguali eppure diverse.
All’interno del nuovo comitato si è discusso a lungo se fosse opportuno, poi hanno vinto quanti sostenevano che fosse importante ricordare il passato. Il Kkk torna a essere una delle cento società carnevalesche a Colonia. Negli Anni Trenta, alcuni membri del comitato carnevalesco riuscirono a fuggire nella vicina Francia, o in Belgio. E furono catturati allo scoppio della guerra dagli occupanti nazisti. Finirono nei campi di sterminio con buona parte degli ebrei della città renana. Alle sfilate di Carnevale continuarono a essere presenti nei carri violentemente antisemiti. Le solite caricature degli ebrei avidi e antitedeschi, i traditori che avevano fatto perdere la Grande Guerra.
Erano circa 15mila prima dell’avvento di Hitler, nel 1945 alla fine del III Reich non più di 60 o 80. Nella Colonia di Konrad Adenauer, e dello scrittore Heinrich Böll (che vincerà il Nobel nel ’72), entrambi cattolici e antinazisti, si preferì tuttavia dimenticare gli anni del Reich. Lentamente la comunità andò crescendo, gli ebrei erano un migliaio trent’anni fa prima della caduta del Muro. Poi cominciarono arrivare gli ebrei dall’Europa dell’Est. Oggi, sono poco più di 4.500. È una buona notizia la nascita dell’associazione carnevalesca degli ebrei a Colonia, ha commentato Henryk Broder, editorialista della Welt. Un comitato aperto a tutti, anche chi non ebreo sarà benvenuto.
I tedeschi sono precisi anche nella quinta stagione dell’anno, come viene indicato il Karnival: comincia alle ore 11 e 11 minuti di novembre, e quest’anno finirà il 6 marzo. Ma il Kkk non farà in tempo per far sfilare un suo carro.