Corriere della Sera, 14 febbraio 2019
I trucchi di Bill Gates per leggere molti libri
Quando si ascolta una conferenza di Bill Gates si rimane stupiti per la quantità di citazioni che inserisce nei suoi discorsi. A dimostrazione che non solo legge molti libri, ma è anche in grado di ricordarseli perfettamente e citarli con precisione, due aspetti non banali (a quanti è capitato di infarcire il discorso con una citazione nominando autore e opera in modo scorretto o incompleto?).
Gates ha illustrato il suo metodo: costruirsi una sorta di biblioteca mentale generale in cui contestualizzare i libri letti. Il fondatore di Microsoft dice, nello specifico, che se ci si occupa di scienza è meglio prima leggere le biografie degli scienziati e poi è più facile collocare le singole scoperte all’interno di un quadro generale e capire come si è evoluto il pensiero scientifico. Lo stesso, dice Gates, vale per la storia: il filo che lega i vari avvenimenti si dipana più facilmente se si è in grado di collegarlo ai personaggi storici e al loro contesto.
Esistono metodi per leggere molti libri senza dimenticarli appena girata l’ultima pagina? «Ci sono», spiega Paolo Borzacchiello, presidente dell’Associazione professionale nazionale programmatori neuro-linguistici, «e non hanno nulla a che vedere con le tecniche di lettura veloce». Questi sistemi si basano sui principi di funzionamento del nostro cervello. «Il cervello va continuamente stimolato per ricordare le informazioni e mantenere vivo l’interesse, altrimenti dopo pochi minuti si “annoia”: cioè leggiamo ma in breve tempo dimentichiamo ciò che abbiamo letto», prosegue Borzacchiello, che insegna queste tecniche nei suoi corsi. «Può sembrare strano, ma la cosa migliore non è leggere un libro dall’inizio alla fine e poi passare a un altro, ma leggere più libri contemporaneamente. Possiamo iniziare con 3-4 volumi, poi si può arrivare fino a dieci». Il secondo punto è legato al primo: «Va programmato in quanto tempo si vuole finire un libro. Se voglio leggere in un mese tre libri rispettivamente di 300 pagine, di 200 e di 400 pagine, so che dovrò leggere 10 pagine al giorno del primo, 6,5 del secondo e 13 del terzo. All’interno della giornata posso trovare tre momenti diversi, non molto lunghi visto le poche pagine da leggere, da dedicare ai tre libri. Così il cervello, passando da un argomento all’altro, rimane più attento perché stimolato e non sempre fisso su uno stesso libro».
Ma non basta: è il terzo passaggio, forse quello meno intuitivo, che permette di ricordare ciò che viene letto. «Il nostro cervello resta in allerta se l’obiettivo non è raggiunto. Quindi non terminiamo mai la lettura con la fine di un capitolo. Se dobbiamo leggere 10 pagine al giorno e queste coincidono con la fine di un capitolo, leggiamone solo nove, oppure 1-2 pagine del capitolo successivo. Questo permette di lasciare le informazioni assunte più a lungo nella nostra testa». Il metodo funziona? «L’ho sperimentato su di me e ho visto i risultati. Ora lo insegno e i riscontri sono ottimi. In breve tempo i libri letti raddoppiano. E si ricordano».