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 2019  febbraio 14 Giovedì calendario

La Ferrari battuta all’asta per 4,8 milioni

Che sia un bene rifugio, un pezzo da collezione, o un capriccio a quattro ruote per chi non bada a spese, l’oggetto del desiderio dei milionari di tutto il mondo sul cofano ha sempre il Cavallino Rampante. E anche alla prima grande asta dell’anno di RM Sotheby’s a Parigi, la regina arriva direttamente da Maranello: la F40 LM del 1987, una delle leggende del motorsport, battuta a 4 milioni 842.500 euro e rimasta fortunatamente in Europa, a dispetto dei compratori americani che negli ultimi anni si sono accaparrati quasi tutti i modelli più prestigiosi del nostro Made in Italy. Si tratta della terza F40 costruita e una delle diciannove sviluppate per le corse dal preparatore padovano Michelotto con più di 700 CV e alleggerita a 1.050 kg.
NON SOLO MACCHINE
Con il 79% dei lotti venduti l’asta ha registrato un +25% rispetto al 2018, «sono i risultati più alti dalla nostra prima asta a Retromobile nel 2014» spiega l’Auction Manager, RM Sotheby’s Europa Augustin Sabatié-Garat: 32 milioni e 400mila euro totalizzati in più di cinque ore di trattative con la sala gremita e battaglie serrate sia per i primi lotti di memorabilia – il casco di Ayrton Senna del 1990 ha raggiunto i 162.000 euro e quello di Schumacher del 2005 i 63.000 euro – che per i modelli più attesi da catalogo. Sul podio delle offerte milionarie, l’italico cavallino se la gioca con quello di Stoccarda, e la Porsche 550 RS Spyder del 1956 viene aggiudicata a 3.042.500 euro: una vettura che custodisce i racconti di una importante carriera in pista con i colori della Ecurie National Belge, inclusa la 24 ore di Le Mans del 1957 (una delle sole dieci 550 Spyder ad averla corsa) e la vittoria di classe alla 1000 km di Paris a Montlhéry, a 20 secondi dalla Ferrari 857 S di Phil Hill e Alfonso de Portago. Terzo gradino del podio in questa speciale classifica delle più quotate all’asta parigina di RM Sotheby’s per la Ferrari 275 GTB/6C del 1966 venduta a due milioni 860.000 euro: berlinetta elegantissima che porta la firma di Scaglietti, è la prima di otto “long-nose” in alluminio, arrivata in California nel 1973 e tornata in Italia dove è rimasta per più di trent’anni nella collezione del trevigiano Luigi Compiano. Siamo lontani certo dalle cifre del “top lot” del 2018, la Ferrari 250 GTO del 1962 battuta a Monterey per 48 milioni di dollari ed eletta a simbolo dell’anno sulla copertina del Classic Car Auction Yearbook 2017-2018 di Adolfo Orsi e Raffaele Gazzi, ma come inizio anno è certamente positivo per le auto classiche vendute all’asta, «dopo una ripresa del mercato nel 2018, con un fatturato complessivo tornato al di sopra di 1.2 miliardi di dollari – spiega lo storico dell’auto Adolfo Orsi- a fronte del calo visto nel 2015 e 2016». Scorrendo nella top ten dell’asta parigina, in occasione dei 110 anni di Bugatti anche le hypercar della casa di Mulhouse registrano quotazioni da capogiro, con la Chiron elegantissima nei toni di “notturno” e blue chiaro Bugatti battuta a due milioni e 275.000 euro, seguita a ruota dalla Bugatti EB110 Super Sport del 1994, una delle 30 prodotte, arrivata a 2.030.000 euro. Le supercar a tiratura limitata sono sempre più ricercate: la Porsche 918 Spyder del 2015, capolavoro di ingegneria di Zuffenhausen arrivata all’asta con un prezzo di stima tra i 950.000 e il milione e 100.000 euro, ha battuto il record di 1.101.875 euro, così come la Ferrari F12tdf del 2017 venduta a 1.197.500, e la Ferrari 599 SA Aperta del 2011 prodotta in 80 esemplari e finita nel garage di un ferrarista per 933.125 euro.

BUGATTI E PORSCHE
Sempre Cavallino nella top ten, con la F50 (serie limitata di soli 349 esemplari) del 1996- “la F1 stradale” – aggiudicata per un milione e 700.000 euro, mentre chi ama la Casa della Stella ha dovuto combattere a suon di rilanci per portarsi a casa una strepitosa Mercedes-Benz 300 SL Roadster rossa – restauro perfetto, motore e cambio originali, optional che precorrevano i tempi come le cinture di sicurezza su entrambi i sedili e impianto radio Becker Mexico- consegnata al primo proprietario negli Stati uniti nel 1957, che ha raggiunto la cifra record di 902.188.