ItaliaOggi, 13 febbraio 2019
Un centro di ricerca Samsung a Parigi
Samsung ha aperto un anno fa nel cuore di Parigi un centro di ricerca sull’intelligenza artificiale con un piano di assunzioni di un centinaio di ricercatori in tre anni. Ad oggi, però, sono soltanto 37. A dirigere il centro parigino è Luc Julia, in qualità di patron dell’innovazione del gruppo sudcoreano che produce elettronica di consumo. Julia ha un passato in Apple: il suo nome è associato a quello di Siri, la tecnologia che ha permesso di dare ordini vocali agli iPhone. Poi è approdato a Samsung trasportato dal proprio interesse per l’Internet delle cose. «Vogliamo che gli oggetti cooperino fra di loro per rendere più facile la vita delle persone. È la nostra ossessione», ha detto a Luc Julia a Le Monde.Il centro di ricerca parigino di Samsung è il suo bébé. È lui, infatti, che ha forzato la decisione dei dirigenti del colosso sudcoreano spingendoli a creare a Parigi un laboratorio fotocopia di quello che lui dirige nella Silicon Valley. Oggi Luc Julia passa una settimana al mese a supervisionare il lavoro del centro parigino che collabora con quello americano. In totale sono 350 persone. Quando gli si chiede cosa fanno nei due centri di ricerca, oppone il segreto industriale. È anche molto reticente nello specificare cosa si fa nel centro di ricerca di Parigi sull’intelligenza artificiale: dice soltanto che si creano idee, si dimostra che sono attuabili e si cerca di farle adottare dalle unità di business del gruppo. Lascia trapelare soltanto che tre sono i grandi temi di ricerca: internet degli oggetti, la salute e la mobilità. L’obiettivo è diversificare e creare nuove categorie di prodotti e di servizi. Per farlo, Luc Julia collabora anche con startup e grandi gruppi, innovando anche la cultura di impresa di Samsung.