Corriere della Sera, 12 febbraio 2019
I 20 anni di Montalbano
Buon anniversario Montalbano. Con L’altro capo del filo Rai1 festeggia il ventennale dalla prima apparizione televisiva del commissario nato dalla penna di Andrea Camilleri. Raramente nella storia della tv e della letteratura si era verificato un così riuscito connubio tra personaggio e il volto di Luca Zingaretti, un circuito virtuoso di mutua identificazione e rispecchiamento.
Quando diverse imbarcazioni di fortuna con a bordo migranti disperati si avvicinano alle coste di Vigata, ogni uomo delle forze dell’ordine è chiamato a dare il suo contributo per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza degli sbarchi. A forza di condividere lunghe ore di veglia nei porti, si crea un legame stretto tra Montalbano, il medico Osman e la traduttrice Meriem. Quando la conturbante sarta Elena viene trovata brutalmente uccisa nel suo laboratorio, i fili che intrecciano la sua vita con quella del manipolo di soccorritori sono tutti da dipanare, senza dimenticare che in Montalbano i delitti hanno sempre a che fare con istinti primordiali, gelosia, passione, rancore, paura.
Il tema d’attualità dei migranti e dei cimiteri del mare non deve trarre in inganno: anche ne L’altro capo del filo, Vigata resta placidamente adagiata nella sua dimensione a-storica, senza tempo, dove lo spettatore può ogni volta ritornare per ritrovare un mondo immutato e trovare conforto nell’incessante ritorno dell’identico.
Livia continua a prendere la solita corriera d’altri tempi che la riporta al nord, Salvo continua a guidare la sua Fiat Tipo scura, il siciliano immaginario di Camilleri non subisce mai i nuovi ingressi e le varianti dell’uso comune che agitano le lingue vive. Buon anniversario Montalbano. Bisogna riconoscere che, prima di altri esperimenti, è stato il titolo che ha dato la forza al comparto della fiction italiana di pensare più in grande, di guardare oltre confine con nuova ambizione.