il Fatto Quotidiano, 12 febbraio 2019
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Biografia di Marco Marsilio
Da Colle Oppio ai monti dell’Abruzzo. L’elezione storica di un uomo di destra come Marco Marsilio a capo della Regione è di fatto un’affermazione della storica sezione romana del Msi, il Movimento Sociale Italiano poi divenuto An nella Seconda Repubblica. Grazie a quell’antico legame Marsilio avrà il suo posto al sole. Da numero due al quadrato a Roma, è ora un numero uno. In Abruzzo. Marsilio, classe 1968, è per tutti il numero due di Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera di Fratelli d’Italia, a sua volta numero due di Giorgia Meloni. La corrente di Rampelli e Marsilio è anch’essa stata sempre seconda nella destra sociale romana e non ha mai spiccato il volo, nonostante prendesse il nome (‘Gabbiani’) dall’immagine del manifesto usato negli anni 90. Marsilio nasce a Roma da padre abruzzese (74enne trasferito a Roma ma poi tornato a Tocco di Casuaria) dove frequenta il liceo Cavour. Nel 1985 al primo accenno di rinascita della partecipazione studentesca, il suo è uno dei tre istituti nei quali la destra riesce a dire la sua. Alto e magro non è il tipo da farsi largo con il fisico a differenza del più impulsivo Rampelli. Marsilio però è un grande organizzatore delle sue e altrui fortune.
Nel 1992 lo ritroviamo coordinatore nazionale dell’organizzazione giovanile Fare Fronte. Poi Marsilio e il suo capo Rampelli ingaggiano una lotta fratricida e perdente con i pesi massimi Giovanni Alemanno e Francesco Storace. La sponda in Maurizio Gasparri, un cedimento ‘borghese’ che ancora gli rinfacciano, è inutile. Alla fine riesce a diventare capogruppo in consiglio comunale di Roma ma Francesco Storace nel 2007 gli rinfaccia un’opposizione moscia al sindaco Veltroni. A ben vedere la scelta di Marsilio non trova le sue radici nelle origini ma nelle antiche faide interne alle sezioni ex missine. Il fatto è che Giorgia Meloni preferisce come capogruppo alla Camera il cognato Francesco Lollobrigida e poi allarga (temendo forse di non raggiungere la soglia alle europee) la compagine ai fuoriusciti verso il Pdl della destra romana in competizione storica con i Gabbiani. Per farsi perdonare così Giorgia sceglie Marsilio e lui cavalca con ordine l’onda salviniana che lo porta sulla poltrona abruzzese. La vecchia ricetta Dio, Patria e famiglia, rivista in salsa sovranista e arricchita dalla parola magica ‘ricostruzione’, funziona. Soprattutto sulla cura della famiglia Marsilio non è secondo a nessuno.
La compagna Stefania Fois è stata assunta a chiamata diretta dalla municipalizzata dei trasporti di Roma, Atac, il 15 febbraio del 2010 dall’amministratore delegato Adalberto Bertucci, nominato dalla giunta Alemanno un mese prima. Anche per quell’assunzione come “dirigente delle relazioni esterne” la Corte dei Conti ha condannato Bertucci nel 2015 in primo grado. I giudici scrivono che agli atti del fascicolo personale c’era “la sola scheda di autocertificazione dell’interessata. La mancanza di qualunque altro documento attestante quale livello e contenuto avesse la professionalità dell’interessata al momento della sua nomina a dirigente quali titoli di studio o professionali ed il vaglio degli stessi alla luce dei requisiti richiesti per l’accesso alle mansioni di livello dirigenziali è fatto che prova sufficientemente che tali requisiti – per i giudici di primo grado – non sussistevano per l’assegnazione de qua. (…) l’intera retribuzione costituisce danno (…) la retribuzione corriposta al dipendente dal 16 febbraio 2010 al 31 dicembre 2013 è stata di euro 317.400”. Solo i primi due anni pari a 165 mila e 600 sono però “cifra imputabile a Bertucci”. Non è dato sapere poi come sia finita la questione nei gradi successivi. Di certo c’è che la signora Stefania Fois era già allora una brava pittrice con 20 mostre all’attivo, come risultava dal suo sito internet nel 2010. In precedenza lavorava nelle relazioni esterne di un’altra municipalizzata, la Fnm di Milano controllata dalla giunta regionale lombarda di centrodestra. Marsilio però ha anche due fratelli. Laura, sua gemella, diventa assessora con Alemanno. Secondo le indiscrezioni raccolte allora dall’Ansa sarebbero state nominate entrambe le sorelle dei ‘Gabbiani’: Emanuela Rampelli e Laura Marsilio. Invece poi passò, con delega alla scuola, solo la Marsilio.
Il terzo fratello, Claudio Marsilio, invece fa l’architetto. Si distingue per il suo attivismo culturale. Ha scritto note su “Littoria, Una storia per immagini” e “Mussolinia di Sardegna”. Nel 2012 esordisce con un libro, Muri in camicia nera. Il territorio prescelto per la ricerca? L’Abruzzo. Anche Claudio però unisce alla passione per l’arte quella per il posto fisso: responsabile dell’ufficio interventi di Roma 3 dell’Ater, l’ente regionale delle case popolari. Secondo Linkedin ha conseguito la laurea magistrale nel 2002, quindi a 32 anni. Però su Youtube c’è una sua bella video-lezione itinerante sulla Garbatella, quartiere di case dell’Ater. Ovviamente di epoca fascista.