Libero, 11 febbraio 2019
Le disgrazie si trasmettono con gli spermatozoi
Un padre, per i suoi figli, farebbe la qualunque al fine di garantire loro una vita serena e tranquilla, ma ecco che poi arrivano gli spermatozoi a trasmettere alla proletutto lo stress di cui egli si è reso oggetto nel corso di un’esistenza difficile, dalla quale sperava di riscattarsi, magari, grazie ad un erede che trascorresse una fanciullezza più lieta di quella che è toccata a lui. Per quanto inverosimile possa sembrare, i traumi del padre ricadono sulla discendenza, ma non per una sorta di profetica legge del contrappasso, bensì perché le esperienze negative lasciano traccia del loro accadimento tanto nella psiche quanto nel liquido seminale. Ad accreditare quest’incredibile dottrina, in principio, fu uno studio eseguito su alcuni topi da laboratorio presso l’Università di Zurigo. I roditori sono stati esposti, nei primi anni di vita, a diversi traumi da stress che hanno determinato un’alterazione di microRna (molecole endogene che hanno un ruolo determinante nello sviluppo del feto nell’utero materno) nel loro cervello, nel sangue e nel liquido spermatico. Si riscontrò inoltre che i comportamenti tipici del ratto, negli esemplari sottoposti al test, subirono delle evidenti alterazioni dovute agli stimoli ricevuti; essi avevano infatti perso il loro atavico timore degli spazi aperti e la proverbiale intolleranza alla luce, manifestando anche i segni di un’evidente depressione. Caratteristiche che poi, riproducendosi, hanno trasmesso alla discendenza, a comprova di come gli spermatozoi si fossero resi veicolo delle anomalie sviluppate in seguito agli esperimenti.
DAI TRAUMI ALL’AMBIENTE
È così che la Dott.ssa Isabelle Mansuy, la quale ha capitanato il team di ricerca, commentò quel risultato: «Siamo stati in grado di dimostrare, per la prima volta, che le esperienze traumatiche e i cambiamenti indotti sono ereditari, e che i comportamenti psicologici persistono fino alla terza generazione. I condizionamenti ambientali lasciano tracce nel cervello e negli organi, e attraverso i gameti, queste tracce, vengono trasmesse alla generazione successiva». E la specie umana, si può ipotizzare che obbedisca anch’essa a queste insospettate leggi di natura? Adesso che gli esperimenti necessari a rispondere al quesito sono stati estesi anche all’uomo, nulla è più lasciato all’incognita: di recente è stato eseguito un approfondito esame su ventotto donatori di una clinica per la fertilità, ai quali è stato chiesto di completare un questionario d’indagine sui loro trascorsi di vita. Ebbene, dalle analisi sugli spermatozoi di coloro che avevano dichiarato quattro o più fattori di stress considerevole (quali abusi fisici, trascuratezza affettiva e contrasti familiari) sono emerse minori quantità di microRna. Il test in oggetto – ad opera dalla Tufts University del Massachussetts – avrebbe comprovato inconfutabilmente che gli eventi traumatici modificano le cellule sessuali maschili, con conseguenze che rischiano di ripercuotersi trasversalmente sulle generazioni successive a quella del donatore. Condurre un’esistenza tranquilla, al riparo dalle batoste della sorte e dallo stress più lesivo, non è più un dovere individuale, bensì un investimento al servizio del benessere di una progenie che rischia di farsi carico anche delle nostre mende. E chissà che questo non rappresenti finalmente uno sprone persuasivo che inviti al riguardo verso se stessi.