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 2019  febbraio 11 Lunedì calendario

Intervista a Graziano Rossi

Graziano Rossi, sabato prossimo suo figlio Valentino compie 40 anni.
«E ci arriva molto bene, mi pare. Perché la voglia di restare giovani è nel sangue di ogni uomo, poi però bisogna riuscirci come lui. Guardi come guida ancora...».
Appunto. È vero che guida come non mai?
«Diciamo che, a differenza degli altri, lui blocca il naturale decadimento. Non è che è migliorato, è ancora come 10 anni fa, cioè come quando era al meglio. Distinzione sottile, ma fondamentale».
Come lo spiega?
«Lavoro, ma non solo».
Che cosa c’è in più?
«Il piacere di fare ciò che fa. E poi la risposta alla domanda “che cosa cavolo trovo nella vita che mi fa divertire di più?”».
Che sarebbe?
«Niente!».
Ma cosa significa divertirsi per Valentino?
«L’adrenalina di stare in moto e di arrivare davanti agli altri; la soddisfazione di andare a dormire dicendo: oggi ho fatto il meglio che potevo e sono un po’ migliore di ieri».
Eppure gli hater...
«Chi?».
Gli odiatori di Vale.
«Non li conosco».
Comunque loro sostengono che, non vincendo più come prima, avrebbe dovuto ritirarsi da un bel po’.
«Piano. Non ha vinto l’anno scorso… Ma ha tutte le carte in regola per vincere di nuovo. Se non ha vinto è perché la Yamaha ha sbagliato strada… Quanto a questi hater, io dico guai se un campione non avesse un detrattore. Poi come si discuterebbe nei bar? Sarebbero vuoti, e l’economia non girerebbe più».
Che ne pensa del Valentino talent scout?
«Mi piace molto. Da persona intelligente, ha impostato il progetto in modo che si divertano tutti. È un modo per ridare indietro ciò che lui ha avuto dallo sport».
Al Ranch lei va mai?
«Sì, il lunedì, la giornata dei barbieri».
In che senso?
«Nel senso letterale. Vado con due amici, Micio, il barbiere mio e di Vale, e Brobolo, un altro barbiere che ha il negozio attaccato a quello di Micio a Muraglia, fuori Pesaro. Ho la presunzione di dire che fra questi sono il più veloce».
E coi traversi come va?
«Sempre bene. Le derapate sono la cosa più bella che uno può fare da vestito…».
L’idea di un bimbo
Ogni tanto glielo dico:
fai un figlio, è il momento giusto. Potrebbe dare molto a un bambino...
Suo figlio che ne pensa?
«I traversi piacciono anche a lui, ma non come a me».
E del Valentino imprenditore che dice?
«Quando ti chiami così, potresti vendere quello che vuoi. Però le sue cose sono belle e fatte bene. Lui vende la sua credibilità. Per questo l’azienda funziona».
Avrebbe mai immaginato Vale e il suo amico Uccio imprenditori e team manager quando da ragazzini correvano con l’Ape per Tavullia?
«A quell’epoca ero troppo preoccupato di rispondere ai carabinieri che mi chiedevano di tenerli calmi. Potevano finire in prigione e invece guarda dove sono arrivati…».
Il Valentino papà invece non c’è ancora...
«E ogni tanto glielo dico: fai un figlio, è il momento giusto. Lui potrebbe dare molto a un bambino. Ma finché corre la vedo dura».
La sua gara più bella?
«La prima vittoria in 500 a Donington con la pioggia. Quanto ho sofferto: mi è sembrata una corsa di 150 giri».
Il momento più buio?
«Tutte le volte che dovevo svegliarlo la mattina».
Il suo pregio più grande?
«Lui arriva. È uno simpatico. I nostri rapporti, pur non essendo frequenti, sono basati sulla voglia di incontrarsi, di parlarsi, di toccarsi».
Come amici?
«Quello no. Babbo e figlio sono ruoli separati. Una certa distanza rimane sempre. Anche per questo l’approccio fra noi non è mai troppo facile».
Che augurio gli fa per i 40 anni?
«Di presentarsi al via del Mondiale tra un mese come se fosse un ragazzo reduce dal titolo italiano. Insomma, come se fosse la sua prima gara vera. Con lo stesso spirito, la stessa leggerezza, lo stessa curiosità di quella volta…».
E che domanda gli farebbe che non gli ha mai fatto?
«Secondo te, Vale, io cosa posso fare quando tu smetterai di correre?».
Quando accadrà?
«Ah, per me lui può correre tranquillamente fino a 46 anni».
Ma lei com’era a 40 anni?
«Sicuramente né sveglio, né furbo, né intelligente come Valentino. E neanche adesso. Lui ha un altro passo. Ma magari anch’io col tempo…».