La Lettura, 10 febbraio 2019
L’obelisco più alto del mondo, in Texas
Secondo Steinbeck un texano fuori dal Texas è sempre uno straniero, soprattutto in America. Nel suo Viaggio con Charley (1962), reportage pubblicato per la prima volta in Italia cinquant’anni fa, nel 1969, il grande scrittore e vagabondo descriveva il Texas come «uno stato mentale» e «un’ossessione», fino a considerarlo «una nazione a sé stante, nel senso più autentico della parola».
Non è un caso che l’obelisco più alto del mondo – un’opera monumentale che celebra l’orgoglio di essere nati e cresciuti nel Sud degli Stati Uniti – si trovi proprio in Texas. Si tratta del San Jacinto Monument (qui a destra), trentacinque chilometri da Houston, costruito tra il 1936 e il 1939 e alto 172,92 metri. Dal 1960 è classificato come National Historic Landmark, una catalogazione curata dal segretario degli Interni degli Stati Uniti che raccoglie i luoghi di maggiore valore e interesse storico e culturale d’America. L’obelisco fa parte del San Jacinto Battleground State Historic Site, il luogo che commemora la battaglia di San Jacinto del 21 aprile 1836, uno degli episodi più significativi nella storia del Texas, l’evento che mise fine alla rivoluzione texana e pose la prima pietra nella nascita dello Stato che sulla bandiera porta la «stella solitaria» (a sinistra: un particolare del conflitto nella tela di Henry Arthur McArdle, 1895).
Le fasi di progettazione e realizzazione dell’obelisco vennero affidate all’architetto Alfred C. Finn e all’ingegnere Robert J. Cummins, entrambi di Houston. È uno degli esempi più raffinati di Art déco americana. Il costo finale della costruzione ammontava a oltre 1,5 milioni di dollari, che oggi corrispondono a circa venticinque milioni (ventidue milioni di euro). Il San Jacinto Monument è alto quasi quattro metri in più del celebre Washington Monument, l’obelisco di marmo inaugurato nel 1888 nella capitale americana in onore di George Washington, padre fondatore e primo presidente degli Stati Uniti. Il salario degli operai impiegati nella costruzione dell’obelisco di San Jacinto era di due, due dollari e mezzo al giorno. Sulla sommità del monumento a base ottagonale, che si affaccia su una parte del porto di Houston, è stata costruita una stella di 220 tonnellate alta dieci metri, fatta di calcestruzzo, acciaio e pietra, simbolo dello Stato del Texas. Dentro la struttura si trova il San Jacinto Museum of History, che espone una collezione di trentamila reperti e manufatti e ospita mostre ed eventi.
Il Texas ha in comune con il resto degli Stati Uniti il fatto di essere nato da una rivoluzione. Prima del 1836, quello che oggi si chiama Texas era infatti territorio messicano. I coloni statunitensi che lì vivevano si erano dovuti abituare a un sistema politico e sociale basato su forti gerarchie, dove le scelte e le opinioni del cittadino non contavano quasi nulla. In Messico le principali cariche amministrative spesso erano affidate direttamente dal governo centrale. Niente a che vedere con il sistema americano, la cui Costituzione del 1787 prevedeva all’articolo 1 che «la Camera dei Rappresentanti sarà composta di membri scelti ogni due anni dal popolo dei diversi Stati». Il malcontento dei «texiani», come erano chiamati i coloni americani in Texas prima dell’indipendenza, si aggravò presto, fino a portare alla prima guerra con il Messico, combattuta tra il 2 ottobre 1835 e il 21 aprile 1836: un conflitto che si concluse proprio a San Jacinto con una battaglia di diciotto minuti, nella quale il generale americano Sam Houston sconfisse e catturò il comandante Santa Anna. Così nacque la Repubblica del Texas.
Oggi quell’evento epocale è scolpito nella pietra dell’obelisco di San Jacinto, dove gli otto pannelli della base ottagonale richiamano i momenti più importanti dello scontro. Più sotto, con meno di seicento parole iscritte nel calcestruzzo vengono ricordati anche altri avvenimenti della Guerra di indipendenza texana, insieme a sei bandiere che rappresentano le sei nazioni che hanno rivendicato nel corso dei secoli la sovranità su quel territorio: l’Impero spagnolo, il Regno di Francia, la Repubblica messicana, la Repubblica del Texas, gli Stati Confederati d’America e infine gli Stati Uniti d’America, di cui il Texas diventò il 28° Stato il 29 dicembre 1845. La pietra utilizzata per la costruzione dell’obelisco è conosciuta in ambito geologico come Whitestone Lentil e si è formata 105 milioni di anni fa.
La battaglia di San Jacinto vendicò la celebre disfatta di Alamo, subita dai coloni tra il 23 febbraio e il 6 marzo 1836. Il patriottismo religioso del futuro popolo texano nacque anche grazie a quelle battaglie, come testimoniano questi versi anonimi che anticipano di un secolo la costruzione del San Jacinto Monument: «Possa in futuro l’occhio del pellegrino vedere qui un obelisco puntato verso il cielo».